“Era una battuta scherzosa, è occupato con le Olimpiadi e gli rompono le balle con i minibot“. Il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi (Lega), stempera le polemiche nate dopo le dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che domenica ha dichiarato “ma vi sembrano verosimili i minibot? Se si potessero fare li farebbero tutti“. “Era una battuta. Mi ha poi telefonato per dirmi che il suo era solo uno scherzo”, ha aggiunto Borghi. Anche il viceministro dell’Economia, il leghista Massimo Garavaglia è intervenuto sulla questione e in mattinata, a Circo Massimo su Radio Capital, ha dichiarato: “Minibot? Sì ma non per tutti, altrimenti è un casino“. Poi ha detto di non voler rivelare le coperture per la flat tax “altrimenti Di Maio me le ruba”. Gli risponde il vicepremier pentastellato: “Dica agli italiani che a loro non toglierà nulla per trovare i 15 miliardi necessari“.
Minibot, Borghi: “Giorgetti ha fatto una battuta”. Il sottosegretario: “Si è offeso?”
“Giorgetti è lì che aspetta una cosa importante come le Olimpiadi e gli rompono le scatole con i minibot. È ovvio che poi uno sbotta”, ha detto al Corriere Borghi quando gli è stato chiesto della differenza di posizione interna al Carroccio. Il leghista ha poi ripetuto che si trattava di uno scherzo e che anche Giorgetti lo ha chiamato per dargliene conferma. Inoltre, ha escluso la possibilità che Matteo Salvini possa fare un passo indietro sulla questione: “Lo escludo – ha continuato – Non ci sono le condizioni per cambiare idea. Salvini lo sento spesso e finora non mi ha mai espresso dubbi o desideri di venire meno a uno dei nostri cavalli di battaglia”. Poi aggiunge che Confindustria è contraria “perché non hanno capito, non sanno bene di che cosa stiamo parlando. A luglio con Salvini convocheremo tutte le categorie economiche e spiegheremo i nostri progetti su tanti punti. E tra questi ci saranno anche i minibot. Faremo capire a tutti che non si tratta d’altro che di crediti d’imposta trasferibili, se proprio vogliamo cambiare il nome. Penso che in tanti si ricrederanno”, ha poi concluso.
Anche a Repubblica, Borghi torna sulla battuta di Giorgetti dicendo che “lui è a Losanna, lì si decidono le sorti delle Olimpiadi, un appuntamento importantissimo, e gli rompono le balle con 50 domande sui minibot. Gli avranno chiesto ‘puntate minibot sulla vittoria contro la Svezia?’ e lui avrà fatto una battuta per toglierseli di torno. È anche normale. Poi Giorgetti scherza sempre”.
Il sottosegretario, interpellato sul nuovo intervento del compagno di partito, in occasione della conferenza stampa per la presentazione della candidatura di Milano-Cortina ai Giochi invernali 2026 glissa: “Borghi si è offeso? Borghi non deve offendersi, gli ho consigliato di puntare i minibot sulla vittoria della Svezia”.
“Sono rimasto molto colpito dal fatto che la Lega abbia cambiato posizione sui minibot, io non sono affezionato ai minibot ma è necessario che lo Stato paghi i crediti delle imprese – ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio in visita a Taranto – Che si chiamino minibot o in altro modo l’importante è che si paghino. Molto importante perché ne va della credibilità dello Stato”.
Garavaglia: “Coperture flat-tax? Non le rivelo”. Di Maio: “Assicuri che non toccherà soldi italiani”
L’altro botta e risposta interno alla maggioranza è quello tra Massimo Garavaglia, viceministro dell’Economia ed esponente del Carroccio, e il vicepremier Di Maio, che si sono lanciati messaggi a distanza sulla flat tax. Prima, il membro della Lega è intervenuto anche sul tema dei minibot, dicendo di essere favorevole alla soluzione promossa da Borghi, “ma non per tutti, altrimenti è un casino”, e poi, quando gli viene domandato dove la Lega ha intenzione di trovare i soldi per la flat tax, evita la domanda: “Quali sono le coperture della flat tax? Ci sono, le abbiamo individuate. Non le dico altrimenti Di Maio me le ruba”.
Garavaglia ha anche sostenuto che la flat tax “non toglie il bonus di 80 euro ma lo trasforma e se il signor Mario Rossi aveva gli 80 euro, con la flat tax diverranno 100 euro”. Insomma, secondo Garavaglia, “invece di esserci scritto ‘bonus Renzi’ che è demenziale, ci sarà scritto non ‘bonus Salvini’, ma meno tasse. Il bonus Renzi si trasforma da spesa a riduzione di imposte e migliora enormemente il bilancio dello Stato il quale riduce la spesa e le tasse. L’operazione è a saldo zero”, afferma.
Il vicepremier del Movimento 5 Stelle risponde alla battuta del collega, invitandolo a non evitare l’argomento delle coperture: “Dicano agli italiani dove vogliono prendere i 15 miliardi per la flat tax – ha dichiarato – Non è il caso di giocare a nascondino con 15 miliardi per fare la flat tax, non devono dirlo a Di Maio ma a tutti gli italiani. Spero che siano 15 miliardi freschi, di risorse che non tolgono nulla agli italiani. Sono sicuro che non sia così, ma è meglio dirlo perché è necessario disinnescare le clausole sull’Iva“.
Il ministro dello Sviluppo Economico è poi intervenuto sulla questione relativa allo sforamento del rapporto deficit/Pil al 3%, oggetto di nuove tensioni con Bruxelles dove, proprio in questi giorni, sono in corso le trattative sulla procedura d’infrazione ai danni dell’Italia. Mentre anche nel fine settimana Matteo Salvini ha chiesto di anticipare la manovra all’estate per poter attuare lo “shock fiscale” auspicato dalla Lega senza “dare il sangue all’Europa” e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiedeva invece maggiore collaborazione, ricordando che “il bene dell’Italia è il bene dell’Europa”, Di Maio dichiara che “la manovra si può fare anche in deficit se crea posti di lavoro” e che “se si abbassa il cuneo fiscale aumenteremo i posti di lavoro in Italia e presenteremo la nostra proposta in legge di Bilancio“. Sulla possibilità di anticipare la manovra, il capo politico pentastellato sostiene che “il tema non è anticipare la manovra all’estate o meno, ma capire cosa metterci dentro”.