Bill Gates, fondatore di Microsoft e ex amministratore delegato dell’azienda, ha un rimpianto che lo perseguita: avere permesso a Google di sviluppare Android, il maggiore antagonista del sistema operativo iOS di Apple, prima che Microsoft potesse sviluppare un sistema operativo mobile concorrente. Nel corso di un’intervista ha definito questo passo falso il suo “più grande errore di sempre”.
Per comprendere il rammarico del danaroso filantropo bisogna tornare di indietro nel tempo, quando nel 2007 Apple annunciò il suo primo iPhone, e l’anno successivo, a settembre 2008, Google realizzò il primo dispositivo Android.
Microsoft aveva già il suo Windows Mobile, un sistema operativo per dispositivi mobili compatti. Sarebbe stato ovvio ampliare la sua posizione dominante nel mondo PC a quello smartphone. “Era una cosa naturale per Microsoft vincere”, ha detto Gates. Windows Phone di Microsoft avrebbe dovuto essere il principale sistema operativo mobile rivale di iOS di Apple, non il terzo incomodo, perché secondo Gates c’è spazio per un solo sistema operativo “non-Apple”, e Microsoft ha perso un’occasione che aveva già in tasca.
Gates incolpa la sua “cattiva gestione”, dato che sarebbe spettato a lui, a capo dell’azienda fino al 27 giugno 2008, capire che cosa stava accadendo. Le prime avvisaglie di quello che sarebbe successo si verificarono prima, nel 2005 quando Google acquistò Android, basato sul kernel Linux. Microsoft non intuì subito le potenzialità di quell’investimento. Non le intuì nemmeno quando Apple annunciò il primo iPhone: è diventata storica l’intervista a USA Today di Steve Ballmer, allora amministratore delegato Microsoft, che affermò: “Non c’è alcuna possibilità che iPhone raggiunga una significativa quota di mercato, nessuna possibilità“, perché mancava la tastiera e costava molto. La storia insegna che aveva torto.
“Il più grande errore di sempre è che la cattiva gestione in cui mi sono imbattuto ha fatto sì che Microsoft non fosse quello che è Android”, e ha aggiunto che se Microsoft avesse “capito bene”, oggi sarebbe la migliore azienda tecnologica.