“Immaginare il carcere per i giornalisti sarebbe come sparare con il bazooka contro una formica”. A margine della presentazione del libro “Ghetti” a Milano, l’avvocato penalista Caterina Malavenda ha criticato la proposta di Matteo Salvini di punire con il carcere i giornalisti che pubblicano intercettazioni non rilevanti penalmente: “Basta pensare che sia nel caso del terremoto in Emilia sia in quello del Csm ci sono intercettazioni non penalmente rilevanti, ma che sono fondamentali. A volte un’intercettazione di questo tipo ha un’interesse pubblico maggiore rispetto ad quelle con valenza penale. Penso che sia necessario dare il carcere a chi mette davvero in pericolo la società e non certo ai giornalisti”.