Due risoluzioni opposte sullo stesso argomento: il Partito democratico si spacca sul sostegno alle motovedette libiche. Alla Camera mercoledì 26 giugno si vota la proroga delle missioni internazionali, tra cui compaiono appunto anche gli accordi con Tripoli per contenere i flussi migratori. Il Pd ha presentato una risoluzione che, in linea con la politica tenuta dal governo Gentiloni e dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, conferma quell’intesa, seppur con qualche avvertenza. Una posizione in linea con quella della maggioranza. Alcuni deputati democratici però hanno firmato insieme a colleghi di Leu e PiùEuropa una risoluzione di segno opposto che chiede di “stracciare” quegli accordi. Con uno dei promotori, Matteo Orfini, che attacca: “Immagino che Nicola Zingaretti ne sia stato informato e che sia la linea della segreteria. Per me è invotabile“, dice riferendosi alla posizione ufficiale del partito. “Continuare a fingere di non vedere i lager, le torture, le morti nel Mediterraneo – continua – davvero non si può”.
La risoluzione contro il rinnovo del finanziamento della missione di assistenza alla Guardia costiera libica – diversamente da quanto deciso dal governo – è stata presentata alla Camera assieme da alcuni deputati tra cui Erasmo Palazzotto, Laura Boldrini, Matteo Orfini, Gennaro Migliore, Enza Bruno Bossio, Riccardo Magi, Nicola Fratoianni e Roberto Speranza. “Da settimane chiedo di discutere la posizione del Pd su questo tema. Credo che quegli accordi vadano cassati”, scrive su Facebook Orfini.
“Quegli accordi furono sottoscritti dal governo Gentiloni”, ricorda il deputato democratico. “Oggi il Pd ha presentato una risoluzione in cui sostanzialmente si dice che vanno bene, ma bisogna avere garanzie che le motovedette non vengano usate per fare la guerra e che i diritti umani vengano rispettati. Una posizione per me incomprensibile e proprio per questo avrei voluto discuterla, per capirne le motivazioni. Non so chi l’abbia discussa e dove”, aggiunge Orfini. Che poi ricorda le denunce sulle violazioni dei diritti umani in Libia e spiega: “È la ragione che mi ha spinto a lavorare con altri colleghi a una risoluzione trasversale che chiede di sospendere quegli accordi. Ma siccome sono ottimista, voglio credere che il Pd nelle prossime ore maturi una posizione più ragionevole e aderisca alla risoluzione che abbiamo presentato”, conclude.
Nella risoluzione della minoranza Pd e della sinistra del Parlamento si legge che “la cooperazione italiana con il governo libico ed in particolare attraverso la Missione di supporto alla guardia Costiera libica per quanto riguarda l’addestramento e il coordinamento delle operazioni di salvataggio da parte di quella autorità rappresenterebbe una partecipazione diretta dell’Italia ad azioni di respingimento in violazione di tutte le convezioni internazionali a tutela dei diritti umani”. “Alla luce di quanto fin qui esposto appare evidente l’urgenza di sospendere tutti gli accordi con la Libia in materia di controllo dei flussi migratori”, prosegue il testo.
Politica
Migranti, alla Camera il Pd si spacca sul sostegno alle motovedette libiche. Orfini: “Fingono di non vedere i lager”
Mercoledì si vota la proroga delle missioni internazionali, tra cui gli accordi con Tripoli. Il Partito democratico presenta una risoluzione che conferma l'intesa voluta dal governo Gentiloni con Minniti. Una minoranza si stacca e firma con deputati di Leu e PiùEuropa un testo di segno opposto. Orfini: "Immagino che Zingaretti ne sia stato informato. Continuare a fingere di non vedere lager, torture e morti davvero non si può"
Due risoluzioni opposte sullo stesso argomento: il Partito democratico si spacca sul sostegno alle motovedette libiche. Alla Camera mercoledì 26 giugno si vota la proroga delle missioni internazionali, tra cui compaiono appunto anche gli accordi con Tripoli per contenere i flussi migratori. Il Pd ha presentato una risoluzione che, in linea con la politica tenuta dal governo Gentiloni e dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, conferma quell’intesa, seppur con qualche avvertenza. Una posizione in linea con quella della maggioranza. Alcuni deputati democratici però hanno firmato insieme a colleghi di Leu e PiùEuropa una risoluzione di segno opposto che chiede di “stracciare” quegli accordi. Con uno dei promotori, Matteo Orfini, che attacca: “Immagino che Nicola Zingaretti ne sia stato informato e che sia la linea della segreteria. Per me è invotabile“, dice riferendosi alla posizione ufficiale del partito. “Continuare a fingere di non vedere i lager, le torture, le morti nel Mediterraneo – continua – davvero non si può”.
La risoluzione contro il rinnovo del finanziamento della missione di assistenza alla Guardia costiera libica – diversamente da quanto deciso dal governo – è stata presentata alla Camera assieme da alcuni deputati tra cui Erasmo Palazzotto, Laura Boldrini, Matteo Orfini, Gennaro Migliore, Enza Bruno Bossio, Riccardo Magi, Nicola Fratoianni e Roberto Speranza. “Da settimane chiedo di discutere la posizione del Pd su questo tema. Credo che quegli accordi vadano cassati”, scrive su Facebook Orfini.
“Quegli accordi furono sottoscritti dal governo Gentiloni”, ricorda il deputato democratico. “Oggi il Pd ha presentato una risoluzione in cui sostanzialmente si dice che vanno bene, ma bisogna avere garanzie che le motovedette non vengano usate per fare la guerra e che i diritti umani vengano rispettati. Una posizione per me incomprensibile e proprio per questo avrei voluto discuterla, per capirne le motivazioni. Non so chi l’abbia discussa e dove”, aggiunge Orfini. Che poi ricorda le denunce sulle violazioni dei diritti umani in Libia e spiega: “È la ragione che mi ha spinto a lavorare con altri colleghi a una risoluzione trasversale che chiede di sospendere quegli accordi. Ma siccome sono ottimista, voglio credere che il Pd nelle prossime ore maturi una posizione più ragionevole e aderisca alla risoluzione che abbiamo presentato”, conclude.
Nella risoluzione della minoranza Pd e della sinistra del Parlamento si legge che “la cooperazione italiana con il governo libico ed in particolare attraverso la Missione di supporto alla guardia Costiera libica per quanto riguarda l’addestramento e il coordinamento delle operazioni di salvataggio da parte di quella autorità rappresenterebbe una partecipazione diretta dell’Italia ad azioni di respingimento in violazione di tutte le convezioni internazionali a tutela dei diritti umani”. “Alla luce di quanto fin qui esposto appare evidente l’urgenza di sospendere tutti gli accordi con la Libia in materia di controllo dei flussi migratori”, prosegue il testo.
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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Per i socialisti e democratici europei, il piano della UE per la difesa comune è un primo passo avanti che ne richiede molti altri. Di fronte a una crisi si risponde con il coraggio. Insieme". Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Marianna Madia.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - La transizione energetica passa anche attraverso la semplicità dei pagamenti. Fortech, azienda attiva nelle soluzioni di automazione e pagamento per la mobilità, è presente a Key - The Energy Transition Expo per mostrare le sue soluzioni tecnologiche per rendere la ricarica elettrica più accessibile, efficiente e integrata.
Due sono le soluzioni presentate in fiera, per il pagamento e la gestione delle ricariche elettriche: Optcompact ed e-smartOpt. Optcompact è un terminale compatto, versatile ed efficiente, dotato di lettore di carte con chip, banda magnetica, Nfc e Qr code. Disponibile in tre configurazioni (Embedded, Wall Mount e Stand Alone). E-smartOpt è un terminale multifunzione, progettato per gestire contemporaneamente più punti di ricarica e parcheggi.
Con questi dispositivi, Fortech offre agli operatori un’infrastruttura di pagamento sicura, flessibile e adatta a qualsiasi contesto di ricarica, semplificando l’esperienza per gli utenti finali.
Oltre a innovare il pagamento, Fortech presenta in fiera una piattaforma all-in-one che permette agli operatori di gestire l’intera rete di ricarica da un’unica interfaccia. Fortech offre, poi, soluzioni avanzate per la fatturazione elettronica e la gestione dei corrispettivi telematici, garantendo agli operatori della ricarica elettrica massima trasparenza e conformità normativa.
“Il nostro obiettivo è semplificare la ricarica elettrica per utenti e operatori. La nostra tecnologia consente di gestire pagamenti e infrastrutture in modo intuitivo, senza barriere e con la massima efficienza. Ci definiamo Mobilty Makers e questo significa che vogliamo offrire strumenti concreti per accelerare la transizione alla mobilità sostenibile”, dichiara Luca Banci, Ev Charge Development Manager.