Ormai è chiaro che la ministra della Sanità Giulia Grillo (M5S) stia brigando per istituire la cosiddetta “seconda gamba”. Le sue ultime dichiarazioni a questo proposito non sono solo ambigue ma risultano del tutto in malafede. Durante il convegno nazionale di Anaaao, sindacato medico italiano, si è dichiarata contraria al sistema assicurativo – e quindi a sostituire la sanità pubblica con quella privata – ma favorevole al mercato libero in ragione del quale il cittadino può farsi un’assicurazione privata.
Faccio notare alla ministra Grillo che una sostituzione di sistema è impedito dall’articolo 32 della Costituzione: per rispettare il diritto alla salute ci vogliono per forza sistemi universalistici. E poi il diritto alla mutualità libera ma a totale carico di chi voglia farvi ricorso è già previsto all’articolo 17 della legge 833.
Se le cose stanno così, cosa ha in testa la Grillo? Da quello che si capisce, leggendo le carte, la ministra intende aggirare l’articolo 32 e modificare la norma sulla libera mutualità mettendola interamente a carico del fisco. Più precisamente l’intento è arrivare al doppio sistema: uno pubblico che lei definisce prevalente, finanziato con le tasse, e uno privato che lei definisce complementare finanziato in parte dal cittadino o dalle imprese e in parte dalle tasse. Un metodo proposto a suo tempo dal governo Berlusconi e definito dall’allora ministro Sacconi “multipilastro“.
Ma quali sono gli atti che la ministra Grillo sta facendo per mettere a regime questo orrendo sistema? In primo luogo con il decreto Crescita (art. 14) ha provveduto a inserire i fondi sanitari integrativi (mutue) nell’ambito del no-profit, o meglio nell’ambito delle attività non commerciali, facendo finta che l’intermediazione finanziaria che è la promotrice dei fondi non sia un soggetto speculativo.
Il problema politico che si pone a questo punto è duplice. Il M5S si è sempre dichiarato a favore della difesa del Sistema sanitario nazionale (difesa ribadita anche nel contratto di governo) e non ha mai detto di essere favorevole a sostituirlo con il sistema multipilastro che nega i valori di giustizia, uguaglianza e universalità. Come è noto poi, i cinquestelle si sono proposti come un Movimento di moralizzazione del Paese, come il nemico delle ingiustizie e delle speculazioni: ma finanziare il privato con i soldi pubblici, collocando il pubblico in una posizione minoritaria e condannandolo al definanziamento permanente, è un atto di colossale immoralità perché colpisce direttamente la maggior parte dei cittadini di questo Paese, non solo i deboli. Oggi la sanità pubblica sta lottando contro il Mef per avere 2 miliardi promessi a suo tempo con la legge di bilancio e che probabilmente, considerando l’aria che tira, non avrà mai. Allo stesso tempo lo Stato spende 5 miliardi, dato Gimbe, per incentivazioni fiscali alla sanità privata.
Allora chiedo al M5S, ad ogni livello, come la mettiamo? Che ne dire di essere coerenti con le cose che ci avete detto finora e destinare quei 5 miliardi anziché ai fondi sanitari, che sono attività ampiamente speculative, alla sanità pubblica quindi a 63 milioni di cittadini? Anch’io non ho nulla in contrario rispetto alla libera mutualità ma a condizione che chi vuole la mutua se la paghi.
Riceviamo e pubblichiamo dalla ministra della Salute Giulia Grillo:
Io avrei appoggiato la sanità privata? E quindi sarei colpevole di un comportamento immorale? Se fosse davvero così, probabilmente, sarei arrabbiata anch’io. Peccato che l’articolo del prof. Cavicchi pubblicato sul Blog del Fatto Quotidiano sia basato su un assunto totalmente falso, cioè presuppone che io sia l’autrice di un articolo all’interno del Decreto Crescita che riguarda le mutue. Questo articolo non è stato assolutamente né scritto da me, né da me inserito nel decreto. Anzi su quel testo anch’io ho segnalato delle criticità. L’articolo era nato per correggere degli errori che derivavano da un altro provvedimento, ma appunto ne ha generato degli altri. Perciò, visto che l’iter di approvazione è ancora in corso, può essere ancora corretto nella fase emendativa. Se non fosse possibile sarà corretto direttamente nel prossimo provvedimento utile.
Però a questo punto voglio approfittare per chiarire un concetto, per l’ennesima volta, perché purtroppo questi pezzi seriali che vengono scritti dal professor Cavicchi, sono chiaramente costruiti con un chiaro intento denigratorio. E tutti sempre fondati sul falso. La sottoscritta è totalmente contraria a secondi e terzi pilastri che indeboliscono la sanità pubblica e che in qualche modo erodono la fiscalità generale che va a contribuire al Servizio sanitario nazionale. Questo lo dimostrano non tanto le mie parole, quanto gli atti normativi che ho fatto, che affermano il mio sostegno a favore della sanita pubblica. Ne cito alcuni: le azioni per combattere la carenza dei medici, il Dl semplificazioni con le norme che rimuovono il blocco tra formazione e possibilità di lavorare per i medici di medicina generale, lo sblocco burocratico del part time sempre per i medici di medicina generale, l’aumento delle borse (2.093) per i medici di medicina generale. L’aumento delle borse di specializzazione e, per ultimo, il decreto Calabria che interviene per la sanità pubblica con una serie di norme.
Vorrei anche fare un riferimento a tutto quello che ho fatto sulla farmaceutica, basta citare l’approvazione dall’Oms della risoluzione, proposta da me, sulla trasparenza del prezzo dei farmaci. Il mio impegno in prima persona contro i tagli al fondo sanitario nazionale, per cui ho chiesto un appuntamento a Tria nei prossimi giorni. Quindi lo ribadisco ancora una volta, perché i denigratori seriali non hanno meglio da fare che scrivere falsità contro di me. Aggiungo un piccolo particolare che può aiutarci a capire l’origine di tanta acredine nei miei confronti. Il professore Cavicchi mi propose di istituire una commissione nazionale che lui voleva presiedere che avrebbe dovuto redigere una sorta di rapporto per il quale chiedeva una serie di uffici, segreterie, rimborsi spese che io non ritenevo fosse il caso di mettergli a disposizione, se lo scopo era quello di redigere un documento inutile. Non vorrei che questa acredine derivasse da una sua delusione … No a chi vuole secondo e terzo pilastro. Demolire il pubblico non si può, per me non è così e lo dimostrano i fatti.