Parlamentari di Forza Italia e Pd chiedono la cancellazione dell'evento, ma da Montecitorio fanno sapere che la responsabilità su appuntamenti del genere è del parlamentare che rilascia l'invito. In questo caso, l'ex M5s e ora iscritta al gruppo misto, Sara Cunial
La discussione sulla libertà di scelta riguardo ai vaccini torna alla Camera. E scoppia di nuovo la polemica. L’incontro, una conferenza stampa promossa dal Corvelva, il Coordinamento regionale Veneto per la libertà vaccinale, e dal guru di Life 120, Adriano Panzironi, si terrà giovedì a Montecitorio dopo l’invito ricevuto a gennaio dall’allora deputata del Movimento 5 Stelle, Sara Cunial. Lei, espulsa nel frattempo e approdata al gruppo misto, sarà all’incontro.
In campo contro l’evento ‘free vax’, l’Ordine dei medici e la Società italiana di pediatria a cui si sono aggiunti due deputati di Forza Italia e Pd, Roberto Novelli e Alberto Losacco, chiamando in causa il presidente della Camera, Roberto Fico, chiedendogli di cancellare l’incontro. L’uso della sala per le conferenze stampa di Montecitorio è concesso, secondo disponibilità, sulla base della semplice richiesta dei singoli parlamentari, viene però fatto notare da ambienti di Montecitorio, che ricordano come né gli uffici della Camera né la presidenza possono entrare nel merito di una conferenza stampa.
Resta insomma la responsabilità del parlamentare che la organizza. A prendere le distanze pure il ministro della Salute, Giulia Grillo: “In Italia celebriamo gli scienziati, come Leonardo da Vinci e Galileo Galilei, ma si crede ancora in maghi e stregoni”, taglia corto. Fino all’ironia: “A questo punto tutto è possibile, anche che il prossimo ministro della Salute sia Wanna Marchi“.
Il Corvelva, nato nel ’93, nel suo ‘carniere’ cita la legge regionale veneta sulla sospensione dell’obbligo dei vaccini per i nati dal 2008, poi superata dal decreto Lorenzin sulle dieci vaccinazioni obbligatorie. Per il forzista Novelli, “non si tratta di negare la libertà di espressione, ma di non legittimare l’antiscienza offrendole come pulpito la Camera”. Preoccupato anche Losacco che, in una lettera a Fico, ha chiesto di “evitare che tali iniziative possano diventare sistematiche”.