Antonio Cosimo Stano, di 65 anni, era deceduto ad aprile: secondo la ricostruzione degli inquirenti, che avevano già arrestato 8 persone a maggio, era stato picchiato e torturato nella sua casa a Manduria. Al nuovo gruppo fermato dalla procura di Taranto viene contestata anche la violenza "per puro passatempo" a un altra persona, che a causa dell'aggressione ha perso i denti incisivi
Nove persone arrestate, 8 delle quali minorenni, per le violenze contro Antonio Cosimo Stano, 65 anni, morto ad aprile dopo essere stato picchiato e torturato nella sua casa a Manduria, nel Tarantino. Ma non solo: perché nel capo d’imputazione per i nuovi arresti, disposti dopo gli otto di maggio nei confronti di un’altro gruppo di bulli, è stata ricostruita anche l’aggressione per “puro passatempo” di un altro uomo, 53enne, affetto da insufficienza mentale grave colpito con calci e pugni fino a provocargli la rottura dei denti incisivi.
Le accuse dei magistrati della procura ordinaria guidata da Carlo Maria Capristo e quella dei minorenni coordinata da Pina Montanaro sono nuovamente di tortura, lesioni, danneggiamento e violazione di domicilio aggravati. Da anni Stano, in un contesto che il prefetto Vittorio Saladino aveva definito di “silenzio assordante” da parte della comunità., era vittima delle incursioni nella sua casa, soprattutto in ore notturne, da parte di alcuni gruppi di giovani del paese in provincia di Taranto.
Qualche settimana prima della morte, Stano era stato ricoverato d’urgenza per astenia e stato confusionale, quando terrorizzato e già in precarie condizioni igieniche e di salute, aveva deciso di rinchiudersi (privandosi di cibo) perché ripetutamente vittima di “incursioni” da parte del gruppo di giovani che lo sottoponevano a vessazioni, percosse, angherie ed aggressioni.