Allacciate le cinture perché sta per partire il rally più lungo del mondo, con i suoi quasi 15mila chilometri. Una gara in cui non importa essere primi, ma arrivare alla meta. Senza poter contare sull’aiuto di nessuno dell’organizzazione. Anzi. Saranno i partecipanti a scegliere una ong da sostenere prendendo parte alla traversata. È il Mongol Rally, gara non competitiva e a scopo di beneficenza nata nel 2004, che attraversa senza un percorso definito oltre 15 paesi dell’Europa Centrale e dell’Asia su strade sterrate e sentieri tra montagne, deserti e steppe, a bordo di una piccola utilitaria inferiore ai 1,200 cc di cilindrata. Solo un’auto su due riesce ad arrivare a destinazione, ovvero nella ridente Ulán-Udé, in Siberia. Il tutto possibilmente senza Gps, diavolerie tecnologiche e senza prendere autostrade.
Insomma, si tratta di una vera e propria avventura, che in questi anni ha coinvolto centinaia di persone. Tra questi anche dei valorosi team italiani che stanno scaldando i motori per l’edizione 2019 che prenderà il via il prossimo 22 luglio da Praga.
Ai nastri di partenza ci saranno tre ragazzi palermitani di 31 anni, a bordo di una Seat Ibiza dell’89. “Parteciperemo con l’intento di scoprire storie di speranza, cultura e di comunità lungo la via della seta – dice Marco del team Unnicity (gioco di parole tra inglese e siciliano che si legge “Dove siete?) – Ad ogni bambino incontrato lungo il viaggio regaleremo dei pastelli per disegnare il luogo in cui desiderano vivere; ogni disegno sarà un pezzo della strada che riporteremo a casa e condivideremo in una mostra pubblica, dedicata alla libertà di movimento”.
Da Roma con una Fiat Panda 4×4, rigorosamente gialla, partirà il Tandem Express team. “Sarà un viaggio folle che però affrontiamo per un buona causa – spiega Antonino – raccogliamo fondi per salvare il pianeta, sostenendo Cool Earth, una Ong che combatte la deforestazione in Amazzonia, Africa e Oceania”.
Da Bologna inizierà la corsa su una Renault Clio il team Puzzamano racing, composto da tre agronomi coraggiosi con lo scopo di raccogliere fondi per ANT Italia, fondazione che fornisce assistenza socio-sanitaria domiciliare gratuita ai pazienti oncologici.
Dimenticavo: tutti veicoli partecipanti alla gara vengono infine messi all’asta una volta arrivati a destinazione. Il ricavato? Ovviamente destinato ad opere di beneficenza e solidarietà.