Aveva detto: “La sentenza? Arriverà con il panettone del 2020”. La previsione del giudice Lorenzo Miazzi, presidente del collegio giudicante per il crac della Banca Popolare di Vicenza, probabilmente dovrà essere ulteriormente spostata in avanti nel tempo. Con i termini della prescrizione sempre più incombenti. Il giudice, infatti, ha presentato domanda di astensione per un rischio di incompatibilità legato alla professione della sorella, giuslavorista a Padova. La domanda è stata accolta dal presidente del Tribunale di Vicenza e così alla prossima udienza verrà comunicato che il collegio cambia. Al posto del presidente subentra il giudice Camilla Amedoro. A latere resta Elena Garbo, mentre Deborah De Stefano diventa presidente del collegio.
In qualche modo la notizia era stata ventilata nell’ultima udienza, quando i pubblici ministeri Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori avevano fatto capire che la prossima seduta, a luglio, sarebbe stata rinviata, ma senza spiegarne la ragione. Adesso è arrivata la conferma che desta preoccupazioni per i tempi della conclusione del processo. Il giudice Miazzi, che in passato fu anche presidente regionale dell’Associazione nazionale magistrati, ha presentato la richiesta di astensione al presidente del Tribunale. Tra i documenti introdotti nel processo dai pm è, infatti, comparso il riferimento a una causa che l’ex amministratore delegato ed ex direttore generale di PopVicenza, Samuele Sorato, ha intentato alla banca stessa.
Nella causa, che riguarda i rapporti di lavoro bruscamente interrotti con l’istituto di credito vicentino, Sorato si è affidato allo studio Miazzi, Cester, Rossi, di cui è socia l’avvocatessa Maria Luisa Miazzi di Padova, sorella del giudice. Sorato non è imputato nel processo penale che si sta svolgendo nell’aula bunker di Mestre, solo perché la sua posizione è stata stralciata per gravi motivi di salute. Il presidente Miazzi ha ritenuto che la circostanza avrebbe potuto metterlo in imbarazzo, se non addirittura determinare una specie di incompatibilità. Così, quando è venuto a conoscenza del fatto, si è rivolto al suo superiore, chiedendo l’astensione.
Cosa accadrà adesso? Il comitato “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza” ha subito diffuso una nota: “Brutte notizie dal processo Zonin, Questo influirà certamente in maniera negativa sui tempi e i risultati. Chiediamo che tutte le autorità competenti e le istituzioni si adoperino per chiarire questa situazione. La Legge sarà anche uguale per tutti, ma vogliamo capire se ‘il sistema’ aiuterà centinaia di migliaia di cittadini risparmiatori a giungere a una verità”.
L’avvocato Luigi Fadalti, di Treviso, parte civile per decine di risparmiatori, ha dichiarato: “Immagino che i difensori si opporranno alla riassunzione totale di quanto è già stato acquisito, in particolare alle udienze dibattimentali che sono state cinque, con il rischio di dover richiamare i testimoni ascoltati”. Gli ha fatto eco l’avvocato vicentino Renato Bertelle: “In questo processo il rischio della prescrizione era già elevato. Ogni ritardo nei tempi avvicina il limite oltre il quale i cittadini e i risparmiatori non avranno giustizia”.
Riceviamo e pubblichiamo
Vi scrivo per chiedervi la rettifica di un’informazione erronea contenuta nel Vostro articolo intitolato “Popolare Vicenza, giudice si astiene per incompatibilità: studio sorella assiste l’ex ad Si allungano i tempi del processo”, pubblicato in data 26 giugno 2019 sul sito del Vostro quotidiano, “ilfattoquotidiano.it”. L’articolo in questione, infatti, riporta che il dott. Lorenzo Miazzi ha presentato domanda di astensione in ragione di un’incompatibilità legata a sua sorella, ossia alla sottoscritta, che, a Vostro dire, assisterebbe direttamente l’ex amministratore delegato della Banca Popolare di Vincenza, il dott. Samuele Sorato, in una causa civile. In particolare, si riferisce: “Lorenzo Miazzi, presidente del collegio giudicante per il crac della banca, ha presentato domanda di astensione perché la sorella avvocatessa con il suo studio assiste l’ex amministratore delegato Samuele Sorato in una causa” … “Sorato si è affidato allo studio dell’avvocatessa Maria Luisa Miazzi di Padova (studio Miazzi, Cester, Rossi), specializzata in giuslavorismo, che è sorella del giudice “. In realtà, tale informazione non è vera poiché a prestare la propria assistenza legale al dott. Sorato è un avvocato socio del mio Studio, ma non assolutamente la sottoscritta, la quale è sempre rimasta e tuttora rimane totalmente estranea a tale vicenda. Pertanto, Vi chiedo di voler provvedere, anche a norma dell’art. 8 l. n. 47/1948, alla rettifica di quanto riportato nel citato articolo nella medesima collocazione ad esso riservata. In mancanza, provvederò ad intraprendere le idonee iniziative giudiziarie.
Distinti saluti, Avv Maria Luisa Miazzi