La decisione del capitano della Sea Watch, Carola Rackete di entrare in acque territoriali italiane e puntare verso Lampedusa nonostante il divieto del Viminale ha provocato le reazioni di tutti i partiti politici. Matteo Salvini ventila la possibilità di “non identificare i migranti” e rilancia minacciando di costruire “barriere fisiche alla frontiera come fatto da altri Paesi europei”. Anche Luigi Di Maio se la prende con l’Ue che “deve svegliarsi”, mentre Giorgia Meloni auspica l’affondamento della nave. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, decide invece di scrivere una lettera a Conte e definisce il caso un “osceno teatrino indegno per un Paese civile”.
“L’Ue si fa viva solo quando c’è da batter cassa – ha dichiarato il ministro dell’Interno – Non vorrei ricorrere a non identificare i migranti che sbarcano in Italia così che se ne possano tranquillamente andare in altri Paesi europei“. Un avvertimento che potrebbe mettere in allerta gli Stati confinanti, soprattutto Austria e Francia che già in passato hanno attuato dei blocchi alla frontiera durante i grandi flussi migratori degli anni passati. Salvini quindi mette sul tavolo un altro tema: “Si è riaperta la rotta balcanica, a luglio partiranno i pattugliamenti misti con gli sloveni, ma se il flusso non dovesse arrestarsi, a mali estremi estremi rimedi: non escludiamo la costruzione di barriere fisiche alla frontiera come fatto da altri Paesi europei “. Il riferimento è a quanto realizzato in Ungheria dal Viktor Orban, che ha costruito due “muri” per impedire il passaggio dei migranti: dopo aver costruito quello con la Serbia, ne ha progettato un altro con la Croazia.
Sul tema il ministro pare voler puntare molto e ha convocato “già nei prossimi giorni” un incontro a Roma con il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e i prefetti per “blindare il confine a Est”. In programma, spiega il Viminale, “ci sono i pattugliamenti con la polizia slovena, l’incremento del personale delle Forze Armate per pattugliare i confini e la valutazione di ogni altro strumento per fronteggiare gli ingressi illegali sul territorio italiano”.
Il segretario del Pd ha scritto al presidente del Consiglio per chiedergli un incontro, ricordando che il vicepremier leghista, che chiede all’Europa maggiore collaborazione sulla gestione dei flussi migratori, non si è presentato “in sei vertici su sette che si sono svolti con i rispettivi ministri degli Stati europei, sede autorevole per porre il tema di una politica comune sui migranti a livello Ue”. “Si gioca, quindi, sulla pelle di questi naufraghi, di uomini e donne in mare. Ci sono alcuni parlamentari che invitano addirittura ad affondare la nave. In questo contesto, il Ministro dell’Interno Salvini ostenta come un trofeo questi naufraghi dimenticando che la chiusura dei porti, da lui tanto millantata, in realtà non esiste”.
Dalla parte di chi chiede un atteggiamento più solidale nei confronti di migranti e ong c’è anche Laura Boldrini, che punta il dito contro quello che definisce il “sadismo” di Salvini nei confronti dei 42 naufraghi a bordo della Sea Watch 3: “Quello che sembra strano è che si arrivi a gioire per questa decisione e ci si senta autorizzati a tenere 42 persone in mezzo al mare con temperature che sfiorano i 40 gradi. Questo dimostra che l’incapacità di governare il fenomeno migratorio arriva a manifestazioni di sadismo nei confronti di persone in difficoltà. La battaglia di Salvini contro le ong è personale, mi sembra che stia giocando a una battaglia navale. Nel frattempo cento persone sono arrivate a Lampedusa e lui non ha battuto ciglio, lui si accanisce contro le ong, ne fa una battaglia personale”.
Di Maio, come Salvini, chiede all’Europa di dimostrare solidarietà nei confronti degli Stati membri maggiormente coinvolti nella questione migratoria: “L’Europa deve svegliarsi, ecco cosa penso – ha dichiarato – Penso che l’Europa debba aprire gli occhi, fare un tavolo e rivedere Dublino perché non è possibile che tutti i migranti continuino a sbarcare in Italia. Non abbiamo bombardato noi la Libia“.
Giorgia Meloni dice invece di aspettarsi dalle autorità l’affondamento della nave, una volta che questa ha attraccato a Lampedusa: “E ora affondiamo la Sea Watch”, ha detto la presidente di Fratelli d’Italia. “A norma di diritto internazionale la nave deve essere sequestrata, l’equipaggio deve essere arrestato, gli immigrati a bordo devono essere fatti sbarcare e rimpatriati immediatamente e la nave deve essere affondata, come accade con quelle navi che non rispettano il diritto internazionale”.
“Non penso che chiudere i porti sia una soluzione di governo dell’immigrazione – ha detto in un’intervista a Repubblica il presidente della Camera, Roberto Fico – Servono regole certe, criteri giusti, corresponsabilità europea. A Lampedusa arrivano 100 migranti mentre la Sea Watch è al largo. L’Italia è assolutamente in grado di gestire il salvataggio di quelle persone e la battaglia vera deve farla in Europa per la revisione del regolamento di Dublino. Bisogna far comprendere che la gestione dei migranti in mare, che devono essere salvati sempre senza se e senza ma, deve essere comune. Non siamo in una situazione di emergenza, le persone che arrivano sono gestibili in totale sicurezza. E l’Europa deve poi farsene carico. Deve farlo con l’Italia, con la Spagna, con la Grecia”.
Chi offre il porto per lo sbarco della Sea Watch è il neosindaco di Livorno Luca Salvetti: “La città di Livorno, con il suo porto, è aperta, la Sea Watch può approdare qua! Livorno è la città delle Nazioni, democratica e tollerante, per definizione e per nascita. Il mare non è un confine, ma apertura e accoglienza”.