Il ministro dell'Interno ospite a Porta a Porta nega la possibilità di elezioni anticipate: "Io difficilmente lascio un lavoro a metà, provo fino in fondo ad attuare quello che c'è nel contratto. Abbiamo davanti altri quattro anni". Restano da appianare le divergenze su conti, Tav e autonomia: "Conto che si riesca a lavorare con serenità"
Matteo Salvini blinda, almeno per ora, i futuri quattro anni di governo. Seppure restino le tensioni e le divergenze tra Lega e M5s sui temi di questi giorni, dall’autonomia al Tav, dai conti alla gestione dei dossier ex Ilva e Autostrade, il ministro dell’Interno ospite mercoledì sera a Porta a Porta nega la possibilità di un voto anticipato. Ci sarebbero “3-4 mesi di campagna elettorale, i mercati, lo spread“, evidenzia Salvini che poi difende il contratto di governo e il lavoro dell’esecutivo: “Sono convinto che riusciremo a portare a termine quello che stiamo facendo. È vero che nei Cinquestelle c’è fibrillazione, tra Grillo, Casaleggio e Di Battista. Però ritengo che Luigi Di Maio sia persona seria, abbia firmato un accordo e quello che c’è da fare c’è scritto, sull’autonomia, sulla riforma delle tasse, sulla riforma della giustizia”.
Nel salotto di Bruno Vespa al vicepremier leghista viene più volte chiesto se non gli convenga andare a elezioni: “Probabilmente sì, come partito mi converrebbe e come qualità della vita personale mi converrebbe. Mi hanno dato il 34%, ho il vento in poppa, buonanotte al contratto di governo, buonanotte alle riforme”, risponde ironicamente Salvini. Ma, aggiunge, “io difficilmente lascio un lavoro a metà e quindi ostinato e cocciuto e provo fino alla fine, a costo di peccare di ingenuità, a portare a termine quello che sto facendo”. “Quindi – ribadisce il ministro dell’Interno – vado oltre la mia convenienza personale e provo fino in fondo ad attuare quello che c’è nel programma di governo“.
Certo, le divergenze che hanno portato allo scontro nel doppio vertice notturno di martedì devono essere ancora appianate, e Salvini specifica che “se dovessi passare le prossime settimane a sentirmi dire solo ‘no’, ne dovrei trarre le conseguenze”. “Sono contento di quello che abbiamo impostato. Abbiamo di fronte quattro anni, non voglio pensare a quattro anni di bisticci. Anche perché l’Ue non ci ama, le ong nemmeno. Conto che si riesca a lavorare con serenità”, prosegue il leader della Lega. “Lei non mi farà mai litigare con Di Maio”, dice Salvini a Vespa quando il conduttore riporta le dichiarazioni del vicepremier M5s su tasse e autonomia.
Il testo sull’intesa con le Regioni è stata la ragione principale delle tensioni di questi giorni, ma Salvini è sicuro di riuscire a convincere l’alleato della bontà della riforma portata avanti dal ministro degli Affari Regionali Erika Stefani: “È a parità di spesa. La Calabria non ci perde una lira, il Veneto non ci guadagna una lira. E’ una gara di efficienza. Significa più trasparenza“, dice a Porta a Porta. “Se il M5s continuasse a dire no? Perché dovrebbero farlo? Sono contro gli sprechi? Con la riforma li tagliamo. Obiettivo è spendere tutti la stessa cifra per avere gli stessi servizi. Ma ci sono almeno 5 anni (perché entri in vigore, ndr), mica si fa in 5 minuti”.
Sulle divergenze per quel che riguarda la prossima legge di bilancio, in particolare in merito alle coperture della flat tax, Salvini nega ancora vere divisioni nel governo: “Io ho proposto di anticipare la manovra all’estate proprio per evitare 3-4 mesi di dibattito sui giornali”. Quello che la Lega ha in mente è un “taglio secco e netto” delle tasse da “almeno 10 miliardi“. “Stiamo lavorando alle coperture – prosegue Salvini – noi abbiamo applicato la flat tax al 15% già da quest’anno per partite Iva, artigiani, commercianti, liberi professionisti, piccoli imprenditori, fino a 65mila euro di fatturato. Dal primo gennaio porteremo il tetto a 100mila euro, con il 20% di tassazione”. “L’obiettivo è portare questo 15% anche in casa di molti, non di tutti, lavoratori dipendenti. Stiamo studiando una soluzione tra 50 e 60mila euro di reddito per nucleo familiari. Si avvantaggerebbero sopratutto le famiglie monoreddito con figli“, sostiene Salvini.
Il ministro dell’Interno ammette che le coperture finora studiate probabilmente “non basteranno” e per questo è pronto a “ridiscutere con l’Europa i margini di spese. Chiedo di spendere quello che serve per investire”, specifica Salvini. “Investimenti che sono il Tav, le Olimpiadi”, aggiunge. Proprio sulla Torino-Lione arriveranno nuove difficoltà per il governo. Il leader della Lega ribadisce: “Penso che sia utile e necessario collegare via treno l’Italia al resto d’Europa”. E sottolinea come siano “partiti i bandi sul territorio italiano per un miliardo di euro” e l’Italia “abbia ottenuto che l’Europa passasse dal 40 al 55% di finanziamento”. Ma apre anche a qualche modifica del progetto: “Si possono tagliare vecchie opere faraoniche e mitigare l’impatto ambientale”.