L'operazione coordinata dalla Dda di Palermo vede impegnati 130 uomini dello Sco di Roma e della polizia: l'obiettivo è colpire la rete di fiancheggiatori del boss e super latitante di Cosa Nostra per trovare nuovi elementi utili alla sua cattura
Una serie di perquisizione per colpire la rete di complici del boss e super latitante Matteo Messina Denaro. L’operazione, in cui sono impegnati 130 uomini del Servizio Centrale Operativo di Roma e delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani coordinati dalla Direzione distrettuale Antimafia di Palermo, è cominciata questa mattina a Castelvetrano, Mazara del Vallo, Partanna e Campobello di Mazara: 19 persone risultano indagate. L’obiettivo è raccogliere ulteriori elementi utili alla cattura di Messina Denaro tramite i suoi fiancheggiatori.
A Castelvetrano risulta l’ultimo indirizzo ufficiale del super latitante di Cosa Nostra che oggi ha 57 anni: risale al 1993, gli anni delle bombe a Roma, Milano e Firenze per le quali è stato condannato all’ergastolo, prima di sparire. Le tracce raccolte da chi indaga portano ancora a questo paese di poco più di 30mila abitanti nella punta occidentale della Sicilia. Qui a metà aprile scorso sono stati arrestati l’ex sindaco, Antonino Vaccarino, e due carabinieri. L’ex primo cittadino è accusato di favoreggiamento. Ai militari dell’Arma viene contestato anche l’accesso abusivo al sistema informatico: sono considerate dalla Dda le talpe che hanno passato informazioni su inchieste in corso a carico della primula rossa di Cosa Nostra.