A una manciata di migliaia dal molo, all’imbocco del porto di Lampedusa per tutto il giorno, alla fine la Sea Watch 3 ha provato a entrare in rada ma è stata bloccata dalle autorità italiane. Gli uomini delle Fiamme gialle sono saliti a bordo della nave per parlare con la comandante Carola Rackete – che ha proposto di far scendere a terra i migranti con i gommoni – e la situazione pare vicina a sbloccarsi. “Le autorità e la Guardia di finanza ci hanno garantito che avremo una soluzione molto presto. Spero che questa volta agiranno e adempieranno alle loro responsabilità, cosicché alla fine queste persone possano essere portate in sicurezza”, ha fatto sapere la comandante. Ma a sera la situazione è ancora in stallo. “Se pagano la multa, ci sono gli arresti e i migranti vanno via verso i Paesi Europei, sbarcano in 5 minuti”, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Dopo un’altra notte passata in mare, dall’alba di giovedì mattina la nave era ferma davanti al porto di Lampedusa – con a bordo i 42 migranti che si trovano in mare ormai da 14 giorni – dopo aver forzato il blocco ed essere entrata nelle acque territoriali italiane. “Alle 14.16, non avendo ricevuto nessuna comunicazione o assistenza, ha proceduto verso il porto. Ma a circa un miglio le è stato intimato di spegnere i motori “, ha spiegato la portavoce della ong, Giorgia Linardi. Accanto alla nave ci sono ora una motovedetta della Guardia di finanza ed una della Guardia costiera.
Dalla Procura di Agrigento, fa sapere l’Adnkronos, al momento non è arrivata alcuna autorizzazione allo sbarco. A questo punto i magistrati attendono l’informativa della Guardia di finanza per leggere gli atti di polizia giudiziaria ed, eventualmente, agire di conseguenza. Un sequestro della nave porterebbe all’attracco in porto e poi a far scendere i migranti. Per oggi sono attesi sviluppi. “Non possiamo più aspettare“, ha fatto sapere questa mattina la ong che ha presentato un esposto alla Procura di Agrigento per “valutare la condotta delle autorità”.
Nel frattempo prosegue anche la trattativa del governo italiano con Olanda e Germania per la redistribuzione dei migranti in Europa, per cui è scesa in campo anche la Commissione. che tramite un portavoce ha spiegato: “Stiamo coordinando gli sforzi, ma ricollocamenti sono possibili solo dopo lo sbarco“. Per il momento però dall’Aja filtra una risposta negativa: “L’Olanda si assume la sua responsabilità in quanto stato di bandiera” della Sea Watch 3, ma “questo non significa che si prenderà i migranti“, è la replica alla lettera inviata lunedì da Matteo Salvini. Intanto, da Osaka dove è in corso il G20 il premier Giuseppe Conte ha fatto sapere che “questo comandante ha assunto una condotta di una gravità inaudita: ora la questione è in mano alla magistratura italiana“. Il premier in Giappone parlerà anche con Mark Rutte, il capo dell’esecutivo dell’Olanda, per chiedere conto “dei comportamenti di una nave che batte una bandiera olandese“.
Una delegazione di parlamentari di Pd, +Europa e Sinistra Italiana è salita a bordo della Sea Watch per incontrare i volontari della ong ed avere un quadro più chiaro della situazione: ci sono Graziano Delrio, Matteo Orfini e Davide Faraone, Riccardo Magi e Nicola Fratoianni. Sulla nave sono presenti anche uomini della Guardia di finanza per ulteriori controlli e verifiche. “Rimaniamo a bordo della Sea Watch finché non sarà dato l’ordine di sbarco – hanno dichiarato – Va posta fine a questa inutile crudeltà, hanno diritto di sbarcare”.
CRONACA ORA PER ORA
21.54 – Salvini: “Se pagano multa e migranti via, sbarco in 5 minuti”
“Se si rispetta la legge, e cioè se pagano una multa da 50mila euro, se l’equipaggio o viene arrestato o viene espulso, se la nave viene fermata o sequestrata e la smette di andare in giro per il Mediterraneo e se i 42 immigrati a bordo non rimangono in Italia ma vanno in giro per il resto dei Paesi europei, io li faccio sbarcare in cinque minuti. Ma non voglio che siano gli italiani a pagare le colpe degli altri”.
21.44 – Zingaretti: “Da parlamenti Pd un gesto di civiltà”
“Grazie alla delegazione dei parlamentari del Partito Democratico e delle opposizioni sulla Sea Watch, presidio di civiltà e di verità. Gli sbarchi continuano tutti i giorni ma Salvini blocca una nave con dei naufraghi e fa questa macabra sceneggiata perché ha molto da nascondere. Vogliono far dimenticare l’aumento delle tasse o il calo della fiducia di imprese e consumatori, così come il blocco della crescita. Vogliono far dimenticare gli anziani soli, i tagli alle pensioni. Vogliono far dimenticare chi non può andare in vacanza perché sta entrando in cassa integrazione, chi sta perdendo il lavoro, i giovani che il lavoro non lo trovano e che se ne vanno dall’Italia, le imprese che pagano troppe tasse e non hanno infrastrutture e giustizia civile. A loro il Governo deve dare risposte. Ma non le ha”. Lo scrive il segretario del Pd Nicola Zingaretti su Facebook.
21.15 – La capitana: “Sono sicura che l’Italia capirà e non ci sarà condanna”
“Io dico che queste persone hanno necessità di scendere dalla nave. Questa è la necessità primaria, quello che succederà dopo si vedrà. Io ho fiducia nella giurisdizione italiana, e sono convinta che ci può anche essere un’indagine, ma sono sicura che la giurisdizione italiana comprenderà la situazione, e non ci sarà alcuna condanna”. Lo ha detto Carola Rackete, comandante della Sea Watch al termine dell’incontro tenuto con i parlamentari, parlando davanti alle telecamere di RaiNews24.
19.50 – Partito Democratico: “Il vero trafficante di esseri umani è Salvini”
“Il vero trafficante di esseri umani è Matteo Salvini non certo chi salva vite in mezzo al mare; traffica e specula sui migranti per darli in pasto al suo elettorato. Sulla Sea Watch ci sono persone disperate, venga a bordo magari spunta anche a lui un barlume di umanità”. Così i deputati del Pd replicano su twitter al ministro Salvini che ha invitato la delegazione Pd che è salita sulla Sea Watch “a prendere il sole, a godersi la vacanza”.
19.05 – Magi: “Non scenderemo finché non c’è una soluzione”
“Siamo a bordo della Sea Watch e non scenderemo finché non sarà trovata una soluzione”. Lo dice Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa, salito sulla nave con alcuni parlamentari. “Ci hanno raccontato le storie di persone che hanno attraversato mezza Africa scappando dalla guerra, e sono state fatte prigioniere e vendute come schiavi per il lavoro nei cantieri e nei campi”. Il deputato ha concluso affermando: “Ci troviamo di fronte alla prima applicazione del cosiddetto Decreto sicurezza bis: una norma profondamente incostituzionale”.
18-55 – Di Battista: “Io li farei sbarcare per poi redistribuirli”
Secondo Alessandro Di Battisti i migranti sulla Sea Watch “devono sbarcare e devono essere ridistribuiti” in Ue, anche perché “succederà, sapevamo che sarebbe successo”. Secondo l’ex deputato, “ciò che occorre non è semplice, occorre combattere la radice del problema altrimenti tra sei mesi staremo da capo a dodici. Il tema migratorio oggi è la più grande arma di distrazione di massa, mentre il popolo viene diviso con dichiarazioni anche assurdo chi detiene il potere continui a spartirsi l’Italia sulla nostra pelle. Mentre in questi 14 giorni questi disgraziati stanno su una nave, quante persone sono decedute nel deserto in Africa?”.
18.45 – Salvini: “Con governo Olanda non finisce qui”
“Con il governo olandese non finisce qui”, ha detto il ministro dell’interno Matteo Salvini a Milano. “Se ci fosse una nave italiana che si fa gli affari suoi davanti al porto di Rotterdam, vorrei vedere cosa direbbero”, ha aggiunto, ribadendo che “chi aiuta i trafficanti di esseri umani ne paga le conseguenze”.
18.10 – Parlamentari: “A bordo finché non sbarcano”
“Rimaniamo a bordo della Sea Watch finché non sarà dato l’ordine di sbarco”. Così Graziano Delrio, parlando anche a nome degli altri colleghi presenti sulla nave: Matteo Orfini, Davide Faraone, Riccardo Magi e Nicola Fratoianni. “Va posta fine a questa inutile crudeltà, hanno diritto di sbarcare”.
17.30 – Di Maio: “Sulla Sea Watch ipocrisia. In 300 arrivati sui barchini”
Sulla Sea Watch “vedo molta ipocrisia. Nessuno parla dei 300 sbarcati a Lampedusa attraverso i barchini. Dobbiamo prendere atto del fatto che l’Europa ha fallito e noi reagiamo di conseguenza”. Lo ha detto il vicepremier e ministro Luigi Di Maio, durante la registrazione della puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera.
17.15 – GdF a capitano: “La situazione si sta sbloccando”
“Probabilmente la situazione si sta sbloccando” è la frase pronunciata da un uomo della Guardia di finanza, a bordo dell’imbarcazione ferma a 1 miglio dal porto di Lampedusa, rivolgendosi alla comandante Carola Rackete, secondo quanto riportato dall’account Twitter della ong tedesca: “I nostri superiori ci hanno detto di farvi entrare, perché probabilmente si sta sbloccando la situazione”.
17.01 – La capitana Carola: “La Finanza ci ha garantito una soluzione a breve”
“Abbiamo aspettato per 24 ore che le autorità italiane si assumessero le loro responsabilità ma ci hanno chiesto solo documenti. Così ho deciso di dirgermi verso il porto, perché la sicurezza delle persone a bordo è la cosa più preziosa. Le autorità e la Guardia di finanza ci hanno intimato di spegnere i motori ma questa volta ci hanno garantito che avremo una soluzione molto presto. Spero che questa volta agiranno e adempieranno alle loro resposabilità, cosicché alla fine queste persone possano essere portate in sicurezza”. Lo dice la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, incontrando una delegazione del Pd e i giornalisti, a bordo dell’imbarcazione ferma a un miglio dal porto di Lampedusa, dopo la visita della Guardia di finanza.
16.46 – L’Olanda a Salvini: “Condividiamo preoccupazioni, ma non prenderemo migranti”
“L’Olanda si assume la sua responsabilità in quanto stato di bandiera” della Sea Watch 3, ma “questo non significa che si prenderà i migranti” che sono a bordo della nave. E’ quanto si legge in una dichiarazione inviata all’Adnkronos della sottosegretaria olandese responsabile per l’Immigrazione, Ankie Broekers-Knol, nella quale si anticipa che “sarà presto pronta una risposta alla lettera” che il ministro dell’Interno Matteo Salvini le ha mandato domenica. “Siamo a conoscenza del punto di vista italiano come della valutazione italiana delle azioni della Sea Watch 3 – si legge ancora – Per la nostra risposta saranno usati i canali diplomatici. E’ anche ben noto che il governo condivide le preoccupazioni per le azioni della Sea Watch 3″.
16.30 – Gommone con deputati e giornalisti raggiunge la nave
“Siamo sulla Sea Watch”. Lo scrive su twitter Matteo Orfini che insieme a Graziano Delrio e ad altri parlamentari ha raggiunto la nave a bordo di un gommone, su cui sono saliti alcuni deputati e giornalisti.
16.12 – La Guardia di Finanza è salita a bordo della Sea Watch
Gli uomini della Guardia di finanza sono saliti a bordo della Sea Watch dopo il tentativo della nave di forzare il blocco delle Fiamme gialle per entrare in porto e fare sbarcare i 42 migranti a bordo. Come apprende l’Adnkronos, dalla Procura di Agrigento non è arrivata alcuna autorizzazione allo sbarco. A questo punto i magistrati attendono l’informativa della Guardia di finanza per leggere gli atti di polizia giudiziaria ed, eventualmente, agire di conseguenza. Ma sembra che per oggi siano attesi sviluppi.
15.50 – La nave ha provato a entrare in porto: fermata
La Sea Watch ha provato ad entrare nel porto di Lampedusa ma è stata bloccata dalle autorità italiane. “Questa mattina – informa la portavoce della ong, Giorgia Linardi – la nave ha comunicato con le autorità informandole che erano trascorse ormai 24 ore dalla dichiarazione dello stato di necessità che la ha costretta all’ingresso nelle acque territoriali. Alle 14.16, non avendo ricevuto nessuna comunicazione o assistenza, ha proceduto verso il porto. Ma a circa un miglio le è stato intimato di spegnere i motori. La nave ora è ferma a un miglio dall’ingresso nel porto.
14.30 – Sea Watch presenta esposto a Procura di Agrigento: “Non si può giocare con la disperazione delle persone”
Dopo aver violato i divieti d’ingresso nelle acque territoriali italiane, la Sea Watch si trova a circa un miglio dalla banchina dell’isola e, al momento, né Guardia Costiera né Guardia di Finanza hanno ricevuto indicazioni affinché la situazione possa sbloccarsi rapidamente. Così, l’ong ha presentato tramite gli avvocati Alessandro Gamberini e Leonardo Marino un esposto alla Procura di Agrigento affinché si valutino “eventuali condotte di rilevanza penale” da parte delle “autorità marittime e portuali preposte alla gestione delle attività di soccorso” e per chiedere che venga valutata “l’adozione di tutte le misure necessarie” per consentire lo sbarco dei migranti “e porre fine alla situazione di gravissimo disagio” a cui sono sottoposti. “La guardia costiera e la Guardia di finanza sono stati a bordo. Abbiamo aspettato una notte, non possiamo più aspettare. La disperazione delle persone non è qualcosa con cui giocare”, scrive la ong tedesca in un tweet.
13.44 – Conte: “Condotta capitana grave: questione in mano a magistratura”
che davanti a una palese violazione delle regole disporrà le proprie iniziative”. Conte ha aggiunto anche che “c’è molta irritazione per chi volontariamente ha posto delle persone in condizione di necessità”. Comunque, ha concluso, “non è all’ordine del giorno la possibilità di non registrare queste persone”. “Spero che nelle ultime ore ci sia un giudice che affermi che all’interno di quella nave ci sono dei fuorilegge, prima fra tutti la Capitana. Se la nave viene sequestrata e l’equipaggio arrestato io sono contento”, ha detto questa mattina Matteo Salvini.
13.15 – Commissione Ue: “Lavoriamo a ricollocamento, ma prima sbarco”
Il presidente del Consiglio ha precisato poi di avere in programma un colloquio L’ipotesi di un accordo diplomatico è al momento la soluzione su cui si lavora, supportata anche dalla Commissione europea: “Siamo stati invitati a coordinare gli sforzi di solidarietà fra gli stati membri ed è quello che stiamo facendo”, ha spiegato un portavoce da Bruxelles. “Ma – ha aggiunto – questa solidarietà e ricollocamento sono possibili solo dopo lo sbarco“.
13.08 – La via diplomatica o il sequestro: le due soluzioni possibili
Le soluzioni possibili sono al momento due: quella prospettata dal ministro dell’Interno Salvini, vale a dire un accordo ‘diplomatico’ con l’Ue per la ridistribuzione dei 42 migranti che coinvolga Olanda e Germania, o un provvedimento di sequestro della polizia giudiziaria o dell’autorità giudiziaria che, come già avvenuto proprio per la Sea Watch ma anche per la nave di Mediterranea Saving Humans ‘Mare Ionio‘, consentirebbe di far arrivare l’imbarcazione in porto e far scendere i migranti. Al momento però, secondo quanto apprende l’Ansa da fonti qualificate, non è stata formalizzata alcuna denuncia né nei confronti della capitana Carola Rackete, né dell’equipaggio. L’indicazione sarebbe quella di attendere che la situazione si sblocchi per via diplomatica. Allo stato, infine, non dovrebbe scattare l’arresto per la comandante che ha deciso di forzare il divieto di ingresso nelle acque territoriali. In base al decreto Sicurezza bis, rischia una multa da 10mila a 50 mila euro e il sequestro dell’imbarcazione: una sanzione che dovrebbe applicarle la Prefettura di Agrigento.
12.30 – Sindaco di Livorno: “Nostro porto è aperto”. Salvini replica
“La città di Livorno, con il suo porto, è aperta, la Sea Watch può approdare qua! Livorno è la città delle Nazioni, democratica e tollerante, per definizione e per nascita. Il mare non è un confine, ma apertura e accoglienza“, ha scritto su Facebook il sindaco della città toscana Luca Salvetti. Non si è fatta attendere la replica del ministro dell’Interno Matteo Salvini, sempre su Facebook: “Priorità per il neo-eletto sindaco di Livorno del Pd: aprire il porto alle navi pirata delle ong”.
10.00 – Lo sbarco dei 10 tunisini a Lampedusa. Il sindaco: “Perché loro sì?”
Nel frattempo, mentre la Sea Watch restava ferma al largo, all’alba sono approdati direttamente in porto a Lampedusa altri dieci migranti, presumibilmente tunisini, con un barchino (vedi foto). A bordo della panche una donna e un minorenne. I dieci sono arrivati al molo della madonnina, sotto gli uffici della capitaneria di porto, senza essere fermati. “Per il loro sbarco il porto non era chiuso? Non c’erano le telecamere?”, dice polemicamente all’Adnkronos il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, commentando l’arrivo dei dieci. “Questi migranti non li aspettava nessuno?“, domanda ancora il primo cittadino che già martedì aveva fatto notare come “nei giorni scorsi sono sbarcate 200 persone“ ma “nessuno parla, poi arrivano le ong e si scatena il finimondo, si accendono i riflettori e tutti parlano di 43 persone”. Per Martello “se sbarcano altri non capisco perché non debbano sbarcare questi“. Secondo i dati del Corriere della Sera, solo a giugno sono arrivate circa 300 persone senza le ong.
9.10 – Salvini: “Non sono naufraghi ma viaggi organizzati”
Intanto questa mattina Matteo Salvini è tornato a parlare, intervistato a Radio anch’io. “I migranti che sono sulla nave Sea Watch 3 non sono naufraghi. Quelli sono viaggi organizzati dai trafficanti di esseri umani che con quei soldi comprano le armi e la droga”, dice il vicepremier. “Questa volta mi sembra chiaro – aggiunge – perché se all’alt tiri dritto in autostrada vieni arrestato, siamo di fronte alla illegalità. Non permetto che siano associazioni private straniere a gestire i confini di un Paese”. “Mi auguro che l’autorità giudiziaria italiana che è indipendente, che non dipende da me, stia acquisendo tutti i dati necessari”, conclude Salvini.
9.05 -Moavero: “Legge dovrà essere applicata, situazione dolorosa”
“Nel caso specifico, il ministro degli Interni, il ministro della Difesa, il ministro delle Infrastrutture hanno firmato un provvedimento che indicava un divieto di ingresso nelle acque territoriali. La decisione della nave è stata di entrare: la legge dovrà essere applicata, naturalmente da chi è competente ad applicarla”, ha detto durante un’audizione al Senato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. “E’ una situazione dolorosa, è inutile nasconderselo. E’ una situazione che nessuno vorrebbe trovarsi davanti, rispetto alla quale però, vorrei ricordarlo ancora una volta, nei giorni scorsi dalla stessa nave sono stati fatti sbarcare nel nostro territorio le persone che avevano maggiormente bisogno di assistenza umanitaria”. Per Moavero il “punto fondamentale” è che “non si può continuare a lasciare nelle mani dei trafficanti persone che hanno diritto a trovare rifugio in quanto fuggono da situazioni difficili e persone che emigrano alla ricerca di un futuro migliore per motivi economici“.