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Veneto, la Lega nomina l’ex assessore di Galan in società regionale: era decaduta per irregolarità nelle spese elettorali

Era stata la Corte d’appello di Venezia a dichiarare la decadenza della consigliera Coppola nel novembre 2014, circa tre anni e mezzo dopo la sua riconferma a Palazzo Ferro Fini. Ora la nomina in Veneto Sviluppo, che è la cassaforte delle attività economiche.

Aveva dichiarato di non aver superato, per spese elettorali, il tetto dei 40mila euro. In realtà uno zelante elettore polesano aveva denunciato che le uscite dell’ex assessore regionale del Veneto, Isi Coppola, di Forza Italia, erano state superiori di circa sei volte. E così, quattro anni dopo l’elezione avvenuta nel 2010, aveva perso il posto. Ma adesso, non senza polemiche, la Coppola ritorna in un ruolo chiave, la società Veneto Sviluppo che è la cassaforte delle attività economiche. Che all’ex consigliere difetti la competenza in materie economiche, nessuno lo pensa, vista la sua attività di consulenza per imprese e industrie, oltre al fatto che sia stata assessore al Bilancio della Regione Veneto dal 2000 al 2010, con Giancarlo Galan governatore. Ma quella disavventura elettorale ha fatto storcere il naso a molti in consiglio regionale, solo tra la minoranza, perchè lei è stata eletta nel cda addirittura con più voti del presidente uscente della società, designato dai partiti di maggioranza a succedere a se stesso.

Era stata la Corte d’appello di Venezia a dichiarare la decadenza della consigliera Coppola nel novembre 2014, circa tre anni e mezzo dopo la sua riconferma a Palazzo Ferro Fini. Il ricorso era stato presentato da Luca Rossetto, un sostenitore di Renzo Marangon, anch’egli forzista e rivale della Coppola, in quanto polesano come lei. I giudici avevano anche condannato la Coppola a pagare una sanzione amministrativa di 110mila euro, oltre a circa 20 mila euro di spese legali.

Fu la parola conclusiva di una battaglia durata quattro anni, con due giudizi in Cassazione. Secondo la denuncia, le spese elettorali effettive sarebbero state pari a 255mila euro, a fronte di un tetto di 40mila dichiarato ufficialmente, con conseguente violazione di legge. Al consiglio regionale non era rimasto che ratificare la decadenza della Coppola.

Il cda eletto dai consiglieri veneti è composto ora dal presidente uscente Fabrizio Spagna, da Ada Imperadore e da Marialuisa Isi Coppola. Immediata la polemica innescata dal Movimento Cinquestelle: “Perché nella Lega le condanne fanno curriculum?”. Isi Coppola non è leghista, ma il suo nome è rientrato nell’accordo stipulato dalla Lega Nord-Liga Veneta all’inizio della legislatura con Forza Italia, salvo poi che i rappresentanti di quest’ultima sono emigrati in altri partiti, in particolare Fratelli d’Italia. Il capogruppo leghista Nicola Finco ha proposto Spagna e Coppola, mentre Stefano Fracasso del Partito democratico ha sostenuto la commercialista Imperadore. La Coppola, con 27 voti, ha superato Spagna, rimasto a 26 voti. La Imperadore, terza eletta, ne ha ricevuti 10.

Isi Coppola, intervistata tempo fa dal “Gazzettino”, aveva detto: “Con la politica ho chiuso. È stata una stagione della vita. Non ho mai pensato di continuare per sempre, neanche con una poltrona in qualche Cda”. Commento velenoso dei consiglieri M5s. “Perché un condannato non ha la decenza di dimettersi e chiedere scusa? Possibile che Zaia non riesca a portare una delle eccellenze venete a gestire la cassaforte della Regione invece che piazzare un collocato? Il Veneto ha bisogno di onestà e trasparenza, non di riciclati di partiti politici”.