Quel pelandrone di Enrico Beruschi. Il celebre cabarettista televisivo è comparso in Tribunale a Milano per poter capire che fine ha fatto la sua vecchia auto, una Fiat Stilo station wagon, che non può più utilizzare da due anni. “Il mio medico si è messo d’accordo con la commercialista e l’Agenzia delle entrate per farmi mettere il fermo macchina e costringermi a muovermi a piedi” – ha raccontato Beruschi a Il Giorno – “e io ho provato a fregarli, comprando un’altra macchina”. Il comico ha scoperto il fermo amministrativo dell’auto al momento del pagamento del bollo allo sportello Aci di Arese.
Per risolvere la situazione, allora, Beruschi, ha chiesto aiuto alla sua commercialista, ma la questione si sarebbe ulteriormente complicata. Eccolo allora uno dei più celebri volti del Drive In recarsi in tribunale per capire che fine farà la sua amata automobile: “Non so ancora con certezza se adesso posso utilizzarla o venderla. Mi sono presentato in Tribunale perché, con i tempi che corrono, mi piace sapere come vanno a finire le cose”, ha spiegato. “Non mi piace litigare, sono una persona pacifica. Spero che questa vicenda si chiuda il prima possibile, anche perché io sono la vittima”. Commercialista e medico non hanno però fatto i conti con il doppio di Beruschi: Beruscao, personaggio portato il scena dall’attore e comico.
Eccolo allora il protagonista di ‘Una bruta fazenda’ scuotere il polso invocando i poteri magici del proprio orologio: “orologiao ao ao”. In attesa del 18 luglio quando il tribunale emetterà definitiva sentenza dopo due anni di attesa, è già attiva da qualche mese una Hyundai con cui Beruschi comunque si muove in tutta Italia per i suoi spettacoli teatrali. “Ma io alla mia Fiat Stilo sono affezionato – ha concluso Beruschi – Spero, almeno, che prima o poi mi diano il permesso di riportarla sulla strada, anche perché ormai si sono scaricate le batterie”.