Una mano tesa verso Putin, un monito contro Cina e Iran, tanti complimenti alla Merkel. È questa la linea scelta dal presidente statunitense Donald Trump nel corso del G20 di Osaka. Con Vladimir Putin, assicura, “abbiamo un rapporto molto, molto buono”. E il presidente russo, dal canto suo, assicura: “Non posso che essere d’accordo con lui. I nostri team stanno lavorando insieme”. I due leader si sono visti per la prima volta dalla fine dell’inchiesta del procuratore federale Robert Mueller, che ha rivelato pesanti intromissioni russe nelle elezioni presidenziali del 2016. Quando un giornalista ha chiesto a Trump se avrebbe domandato al presidente russo di non interferire nel voto del 2020, il presidente ci ha scherzato sopra dicendo sorridendo a Putin: “Non interferite nelle elezioni”. I due hanno parlato per circa 80 minuti, parlando principalmente di “commercio, disarmo e protezionismo”, ma anche di “Iran, Siria, Venezuela e Ucraina”, concordando che “relazioni migliori tra Stati Uniti e Russia sono nell’interesse reciproco di ciascuno dei due Paesi e nell’interesse del mondo”.
Diverso atteggiamento invece nei confronti di Cina e Iran. Prima del summit di domani col presidente cinese Xi Jinping, Trump assicura di non aver “mai promesso” alla Cina che non avrebbe messo nuovi dazi al commercio. “Aspettiamo, vediamo cosa succede domani, sarà una giornata emozionante”, ha aggiunto. L’inquilino della Casa Bianca, anche senza nominare esplicitamente il Paese, ha sottolineato poi il pericolo cinese per quando riguarda le infrastrutture informatiche: “Mentre ampliamo il commercio digitale, dobbiamo anche assicurare la resilienza e la sicurezza delle nostre reti 5G. Questo è essenziale per la nostra prosperità e sicurezza condivisa”. Il presidente, a maggio, ha inserito il colosso cinese Huawei nella lista delle società potenzialmente a rischio per la sicurezza nazionale, imponendo sostanzialmente un bando nei confronti dei prodotti dell’azienda (comprese le installazioni 5G) che ha già prodotto la rottura tra i cinesi e molte imprese americane, tra cui Google. Riguardo alla crisi iraniana invece, che nelle ultime settimane si è avvicinata sempre di più a un escalation militare, ha detto che per risolvere la question con l’Iran c’è “molto tempo, non c’è fretta, possono prendersi il loro tempo, assolutamente non c’è pressione per i tempi, penso che alla fine, speriamo, ce la faremo”. Avvertendo poi alla fine: “Se ce la faremo, bene, altrimenti sentirete”.
“Una mia grande amica”, ha detto Trump sulla cancelliera tedesca Angela Merkel, non risparmiando complimenti. “È una persona fantastica. Una donna fantastica e sono contento di averla come amica”, ha detto il presidente americano, sottolineando che gli scambi commerciali tra Stati Uniti e Germania “hanno raggiunto un alto livello”, ma possono aumentare ancora. Tuttavia, alla richiesta di un commento sulle spese della Germania per la difesa – tema di contesa tra Washington e Berlino ma anche con gli altri alleati della Nato – il presidente ha tagliato corto e ha ripetuto: “La cancelliera è una mia grande amica”. Dal canto suo Merkel ha ringraziato Trump e ha sottolineato che “le aziende tedesche stanno investendo molto” negli Stati Uniti. La Casa Bianca ha scritto in una nota che il presidente e la cancelliera “hanno discusso di molti temi, tra cui le attività pericolose dell’Iran in Medio Oriente, la stabilizzazione della Libia e della regione del Sahel ed il sostegno alle riforme economiche in Ucraina”. I due leader, conclude la nota, “hanno anche parlato dei negoziati in corso con la Cina e di fissare standard equi per il commercio globale”.