Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha escluso il Milan dall’Europa League per la stagione 2019/2020. È quanto si legge in un comunicato dello stesso tribunale: “Il Milan è escluso dalla partecipazione alle competizioni Uefa per club per la stagione 2019/2020 come conseguenza della violazione degli obblighi di pareggio del Fair play finanziario durante i periodi di monitoraggio”  dal 2015 al 2018. Il Milan si era qualificato per la fase a gironi dell’Europa League con il quinto posto in campionato. Per effetto di questa decisione, la Roma accede direttamente alla fase a gironi mentre il Torino torna in Europa a partire dalla fase dei preliminari.

L’accordo con la Uefa, ratificato dal Tas, che ha escluso il Milan dall’Europa League arriva al termine di oltre due anni di passione per il Diavolo, passato attraverso un doppio cambio di proprietà, due campionati deludenti e un futuro con ancora tanti punti interrogativi. Il 13 aprile 2017 dopo mesi e mesi di trattative si chiude ufficialmente l’era Berlusconi. Il Milan infatti passa nelle mani del cinese Li Yonghong in un affare da 740 milioni di euro (debiti inclusi). Per il closing il nuovo proprietario si avvale di un prestito di 303 milioni da parte del fondo Elliot da rimborsare entro l’ottobre 2018.

Dopo una campagna acquisti faraonica in estate da oltre 200 milioni di euro, con gli arrivi tra gli altri di Leonardo Bonucci, Andrè Silva e Nikola Kalinic, il 15 dicembre il Milan si vede respingere dalla Uefa la richiesta di voluntary agreement previsto dal regolamento del Financial Fair Play. Nella motivazione del massimo organo calcistico europeo si legge che “a oggi ci sono ancora delle incertezze per quanto riguarda il rifinanziamento del debito”.

Sul campo nel frattempo dopo una prima parte di stagione difficile che porta all’esonero di Vincenzo Montella, il Milan rialza la testa sotto la guida di Rino Gattuso arrivando alla finale di Coppa Italia, persa contro la Juventus. Il 20 maggio, nell’ultima giornata di Serie A, i rossoneri travolgono 5-1 la Fiorentina e chiudono al sesto posto il campionato, centrando la qualificazione diretta in Europa League senza passare dal fastidioso playoff in piena estate.

Due giorni dopo la fine del campionato arriva però una nuova doccia fredda da Nyon. Il 22 maggio infatti la Uefa boccia anche il settlement agreement presentato dai rossoneri, che prevede una serie di sanzioni concordate con l’organo di calcio europeo per rientrare nei parametri del Financial Fair PLay. Nelle motivazioni elencate dalla Camera di Investigazione dell’Uefa permangono dubbi sul “rifinanziamento del prestito e sul rimborso delle obbligazioni da effettuare entro ottobre 2018″.

Dopo la bocciatura del settlement agreement il 19 giugno il club rossonero si presenta in udienza a Nyon davanti alla Camera giudicante dell’Uefa per presentare la propria documentazione in vista della sentenza dell’organo disciplinare.A poco più di una settimana dall’udienza di Nyon il 27 giugno la Camera Giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB) dell’Uefa esclude il Milan per una stagione dalle coppe europee. Il club rossonero non disputerà quindi l’Europa League nella prossima stagione.

Il 10 luglio 2018 si chiude la breve avventura del misterioso Mr. Li e il Milan diventa di proprietà del fondo statunitense Elliot. L’ad Marco Fassone viene licenziato per giusta causa e Paolo Scaroni viene nominato ufficialmente nuovo presidente del club. Sul fronte UEFA il primo successo di Elliott arriva il 20 luglio, quando il Tas riammette i rossoneri in Europa League, invitando l’Uefa ad avanzare una sanzione proporzionata.

In vista della nuova stagione il fondo Elliot decide di richiamare in società due bandiere del club: Paolo Maldini e Leonardo, a cui viene affidata la gestione sportiva e il mercato. In panchina viene confermato Rino Gattuso. Il 4 dicembre 2018 arriva per il Milan una nuova mazzata dalla Uefa, che chiede al club di raggiungere il break even entro il 30 giugno 2021 (pena esclusione dalle coppe), e in più la società dovrà pagare una multa da 12 milioni di euro che sarà trattenuta dai premi relativi all’Europa League 2018/19. Sancito anche una limitazione alla rosa, ristretta a soli 21 giocatori per le competizioni Uefa nelle stagioni 2019/20 e 2020/21. Il Milan, che ha da poco un nuovo ad nella figura di Ivan Gazidis, decide di ricorrere per la seconda volta al Tas.

Il 10 aprile il Milan viene deferito dalla Camera di Investigazione dell’Uefa poiché il club non è riuscito a rispettare il requisito di pareggio di bilancio per gli esercizi 2016, 2017 e 2018. Il club rossonero rischia una nuova sanzione, sebbene questa volta ci sia nel mirino la gestione di Yonghong Li, antecedente a quella di Elliot. Secondo il club rossonero si tratta semplicemente di un atto dovuto.

Il 26 maggio il Milan chiude il campionato al quinto posto, fuori dalla Champions League ma qualificato direttamente per la fase a gironi dell’Europa League. Dopo poche settimane Rino Gattuso viene sollevato dall’incarico, al suo posto arriva Marco Giampaolo. Lascia anche Leonardo, mentre in società torna un altro grande ex: Zvonimir Boban. Ora l’accordo che chiude il contenzioso: rinuncia dell’Uefa ad altre indagini, ma nessuna competizione Uefa il prossimo anno.

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