I due 31enni, con gli accompagnatori, percorrevano su biciclette e tre ruote la pista ciclabile che costeggia il Naviglio Grande all'altezza di Cassinetta di Lugagnano, in un punto dove non c'è nessun parapetto di protezione. Una volta caduti in acqua, solo uno è riuscito a slacciarsi la cintura e riemergere: è ricoverato al San Raffaele in pericolo di vita
Due ragazzi affetti da disabilità sono caduti nel Naviglio Grande, all’altezza di Cassinetta di Lugagnano, mentre facevano una gita in bicicletta a tre ruote insieme a due accompagnatori. Uno dei due, 31 anni, è morto: il suo corpo è stato trovato ancora legato con la cintura di sicurezza alla bicicletta. L’altro, un coetaneo, è riuscito a liberarsi in tempo ed è stato recuperato dai sommozzatori. Trasportato in elisoccorso all’ospedale San Raffaele di Milano, è al momento in pericolo di vita.
I due ragazzi facevano parte del centro diurno disabili di Macherio e si trovavano sulla pista ciclabile che costeggia il Naviglio Grande, in un punto dove non c’è parapetto di protezione. Secondo le prime ricostruzioni, le ruote delle due biciclette si sono urtate per sbaglio, facendo cadere in acqua i giovani. I mezzi a quel punto li hanno trascinanti verso il fondo e soltanto uno dei due è riuscito a slacciarsi la cintura di sicurezza e riemergere.
Nel tratto di Alzaia Naviglio Grande tra Robecco sul naviglio e Cassinetta di Lugagnago, la pista ciclabile non è fiancheggiata da alcuna protezione: tra la corsia per le biciclette e l’acqua c’è soltanto una striscia d’erba. Per questo i ragazzi sarebbero finiti direttamente in acqua. Inoltre, la corrente è molto forte in quel punto del canale: per questo le ricerche dei sommozzatori per recuperare il secondo ragazzo sono state lunghe e difficili.