La dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 hanno fatto collassare la struttura ancora in piedi dopo il disastro dell'agosto 2018. Forte emozione da parte del sindaco Marco Bucci. Il ritardo di circa 40 minuti dovuto al prolungarsi delle operazioni di evacuazione. L'esplosivista: ""L'operazione non poteva andare meglio di così. Mi premeva che funzionassero i muri d’acqua. Abbiamo effettuato un contenimento delle polveri che farà scuola"
È stato abbattuto alle 9.39 il Ponte Morandi. La dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 hanno fatto collassare la struttura ancora in piedi dopo il disastro dell’agosto 2018. Forte emozione da parte del sindaco Marco Bucci che con il governatore Giovanni Toti e i ministri dell’Interno Matteo Salvini, dello sviluppo economico Luigi Di Maio e della Difesa, Elisabetta Trenta, ha assistito all’implosione controllata.
Le operazioni di implosione controllata, guidata dall’esperto esplosivista Danilo Coppe sono avvenute nel rispetto dei modi e dei tempi annunciati. A undici mesi dalla tragedia che ha sconvolto Genova, nella zona est del cantiere lungo il Polcevera può definitivamente partire la ricostruzione. “L’operazione non poteva andare meglio di così – ha detto Coppe – Mi premeva che funzionassero i muri d’acqua. Abbiamo effettuato un contenimento delle polveri che farà scuola”. Dopo 40 minuti – secondo le primissime rilevazioni – i livelli delle polveri erano già tornate ai livelli pre-esplosione.
L’abbattimento ha subito un ritardo perché la protezione civile pensava che un anziano fosse ancora barricato nella sua casa nella zona rossa, dopo l’evacuazione di circa 3.400 residenti. Gli operatori hanno però scoperto che l’appartamento era vuoto, secondo quanto riferito da fonti istituzionali. Le operazioni di evacuazione sono iniziate intorno alle 6 con lo sgombero degli ultimi residenti nella zona di via Fillak, prima dell’esplosione controllata. In cantiere, intanto, i fochini, arrivati alle pile alle 5:30, avevano già predisposto i materiali utili per le ‘volate’ che hanno distrutto i due monconi.
“È una giornata molto importante per la città di Genova – ha detto il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, prima dell’implosione delle pile 10 e 11 – Significa che il cantiere del ponte sta andando avanti ed è una giornata molto importante anche per il suo valore simbolico. È un’altra promessa mantenuta. Genova entra nel suo futuro, in una nuova epoca che supera questa tragedia e ci porta al ritorno alla normalità”.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha invece promesso, in collegamento dalla prefettura di Genova ad Agorà (Rai3), che “i genovesi e gli italiani il prossimo anno avranno il loro ponte. Rendo omaggio a una città che non si è mai fermata, sono qui a ricordare le vittime. Oggi non solo viene giù il vecchio, ma viene su il nuovo, tutti stanno facendo la loro parte. Questa è una bellissima lezione di concretezza”.
Dopo il crollo della struttura, il primo a parlare è stato il sindaco Bucci: “Tutto va secondo programma – ha dichiarato – Aspettiamo il primo check alle 17 e il secondo alle 21. Sulla base del secondo check prenderemo decisioni sul rientro” dei circa 3.400 residenti sfollati. “Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato oggi – ha concluso – Hanno fatto tutti un grande lavoro. Un’operazione di questo tipo non ha uguali, mi hanno confermato gli esperti, e non è mai stata fatta in un centro abitato come Genova. Siamo contenti di questo successo e ringrazio i ministri e i rappresentanti della Regione Liguria che sono venuti fino a qui”.
Toti, in diretta video su Facebook, dice che adesso è il momento di guardare al futuro della città: “Il ponte Morandi da oggi è un ricordo, con l’implosione il cantiere entra nel suo vivo, da domani si vedrà la trave sul primo pilastro del nuovo ponte di cui stiamo gettando le fondamenta. Credo che sia veramente una straordinaria giornata per Genova, ma anche una straordinaria giornata per la Liguria, una straordinaria giornata per l’Italia. Abbiamo rispettato tutte le promesse fino all’ultima, abbiamo collaborato tra istituzioni nonostante le diverse sensibilità, c’è stato un lavoro straordinario”.
“Sono a Genova, dove stamattina il ponte Morandi è stato definitivamente demolito – ha dichiarato invece Di Maio su Facebook – Cominciamo a ricostruire quel che ci hanno sottratto e io darò tutto me stesso perché venga finalmente fatta giustizia. Scordiamoci le passerelle, siamo il governo del cambiamento e dobbiamo mantenere fede alla fiducia che i cittadini ci danno ogni giorno”.