Politica

Carola Rackete, la filo-leghista Mazzacurati: “Delinquente, borderline, sciattona, rasta, puzzolente. Fa schifo”

Battibecco pepato a La Zanzara (Radio24) tra i conduttori della trasmissione, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, e Valentina Mazzacurati, 29enne emiliana originaria del Ruanda e simpatizzante della Lega.
La donna, ex forzista e ed ex candidata alle comunali di Modena con una lista a sostegno della Lega, ha scatenato un putiferio sui social, per un suo post su Instagram contro le fattezze estetiche della capitana della Sea Watch, Carola Rackete.

Il testo dell’affermazione espressa da Mazzacurati era: “Possiamo fare qualcosa per farla assomigliare a una donna? Se fossi conciata così, forse anche io mi dedicherei a fare la scafista”.
E ai microfoni de La Zanzara la presidente di ‘Siamo Modena’ ribadisce il suo assunto: “Per me la Rackete non assomiglia a una donna. Ha i rasta (dreadlocks, ndr), non si riesce a capire se è un uomo o una donna, si veste in un certo modo, quindi non è decorosa. Non rappresenta le donne, io non mi sento rappresentata da una donna vestita da sciattona. Una si può mettere anche una maglietta bianca, così è più decorosa soprattutto se fa delle foto o se vuole attirare i media. Forse è retaggio della mia educazione, ma mi hanno insegnato che, quando una vuole dare peso alle parole e soprattutto alle sue azioni, deve essere quantomeno decorosa e presentabile”.

Ma guardi che quella nave non è mica Love Boat, né parliamo di un programma televisivo” – replica Parenzo – “Carola Rackete guida una nave dove ci sono dei profughi. Non è una simpatica deputata della Lega, o non deputata (meglio ancora), che si deve sistemare i capelli dal parrucchiere perché durante il giorno non ha un cazzo da fare“.

“Non è vero – ribatte Mazzacurati – I deputati, se sono bravi, lavorano. Non è che la Rackete mi fa schifo esteticamente, però non può e non deve rappresentare le donne. Il suo messaggio politico è quello di una delinquente e in più non è neanche presentabile, quindi non è neppure una persona autorevole. Anche Salvini viene criticato quando è senza maglia in spiaggia. Figuriamoci questa, che ha pure i rasta. Già coi rasta rappresentiamo i borderline della società. Gli uomini a cui piacciono quelle donne lì frequentano i centri sociali. La donna, per sua essenza, deve essere composta e presentabile. Non possiamo chiamarla ‘capitana’, perché sembra un uomo”.

“Veramente lei si farà processare, mentre il capitano, vale a dire Salvini, è scappato”, puntualizza Parenzo.
“Beh, ci mancherebbe – controbatte la simpatizzante del Carroccio – Io sono anche cattolica. E il cattolicesimo insegna la compostezza. E ripeto: la Rackete poteva indossare una maglietta bianca, anziché mostrarsi con le spalle scoperte. Le donne devono avere un decoro, molto più degli uomini”
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