Per gli affitti brevi la caparra non è obbligatoria, cioè non c’è nessuna legge che obbliga il locatore a richiedere dei soldi per “fermare” la stanza o la casa. È ormai prassi richiedere un acconto, generalmente del 30 per cento. Non è una percentuale fissa e può quindi essere diminuita al 20 o 10 per cento, o addirittura azzerata. Le caparre possono essere di due tipi: penitenziale e confirmatoria. La penitenziale funziona come un diritto di recesso e scatta quando, ad esempio, il cliente annulla la prenotazione pochi giorni prima del suo arrivo. La confirmatoria invece vale come risarcimento danni in caso di inadempimento da parte o dell’ospite o del locatore. Generalmente la caparra è parte dell’affitto totale da percepire. La somma, comunque, è esclusa dalla ritenuta che locatore o intermediario operano sull’immobile.
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7 – Caparra: non un obbligo, ma prassi - 8/11
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