E' consuetudine chiedere una cauzione a titolo di garanzia per gli eventuali danni. Assolutamente vietato invece servire cibo agli affittuari. Che dovranno versare anche la tassa di soggiorno, variabile a seconda del Comune. Il decreto Crescita ha istituito un registro nazionale di tutte le strutture ricettive: il locatore dovrà dotarsi di un codice identificativo da registrare in una banca dati
Una stretta all’evasione per gli affitti brevi e l’istituzione di un registro nazionale di tutte le strutture ricettive, comprese le case vacanza. Sono le novità introdotte da un pacchetto di emendamenti della maggioranza al Decreto Crescita per fermare i cosiddetti “furbetti” degli affitti brevi. Sono migliaia infatti i locatari che ogni anno affittano, in proprio o attraverso le piattaforme online come Airbnb o Homeaway, le loro seconde case o appartamenti senza però rispettare le regole. E l’estate, con il boom della locazione di breve e lungo periodo, è ovviamente la stagione in cui il fenomeno si verifica maggiormente. Il business secondo gli esperti del settore è in continua crescita. Sebbene alcune piattaforme prevedano il pagamento delle tasse già direttamente online al momento della prenotazione, in realtà sono ancora molti quelli che non corrispondono la cedolare secca all’Erario o l’imposta di soggiorno al Comune. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le vecchie e le nuove regole per l’affitto di una casa vacanza.