Ci sarò Oscar Lancini, l’ex sindaco di Adro noto perché aveva tapezzato la scuola comunale con il sole delle Alpi e altri simboli di partito. E poi Angelo Ciocca, l’europarlamentare divenuto noto perché si tolse una scarpa per calpestare in diretta televisiva gli appunti di Pierre Moscovici. E poi l’ex berlusconiana Silvia Sardone, appena eletta dal Carroccio al Bruxelles. E poi Massimiliano Bastoni e Jacopo Alberti, consiglieri regionali in Lombardia e Toscana. Sono cinque gli esponenti della Lega che hanno accettato di partecipare alla Festa del Sole, organizzata dal movimento di estrema destra Lealtà e Azione. Tra gli invitati anche Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d’Italia.
Un evento in programma a Milano per il 5 e 6 luglio. Ignoto al momento il luogo che ospiterà i dibattiti dedicati ad argomenti come “Un modello federativo per un’Italia più forte”. La Festa del Sole, però, ha provocato la reazione dell’Associazione nazionale partigiani. Il “movimento neofascista che si ispira al generale nazista delle Waffen SS Leon Degrelle e a Corneliu Codreanu, fondatore della Guardia di ferro romena, movimento ultranazionalista e antisemita, protagonista di spaventosi pogrom antiebraici negli anni trenta e quaranta”, ha reso pubblico il programma della preannunciata Festa del sole, spiega l’Anpi di Milano.
Che poi sottolinea la partecipazione all’evento dei politici della Lega. “Nel corso dell’iniziativa sono previsti interventi di consiglieri regionali e di europarlamentari della Lega. Si conferma così, in Lombardia, il preoccupante progetto di stabilire tutte le interlocuzioni possibili di Lealtà Azione con la Lega guidata da Salvini. Già nel corso delle elezioni del 4 marzo 2018 Lealtà e Azione aveva scelto di appoggiare candidati della Lega o candidare propri militanti nel partito di Salvini”, scrive sui social network il presidente dell’Anpi milanese, Roberto Cenali. Quindi Cenati lancia l’appello al sindaco Giuseppe Sala: “Ci appelliamo al Sindaco di Milano perché impedisca la concessione di spazi pubblici ad organizzazioni che non garantiscano il rispetto dei principi della Costituzione e alle pubbliche autorità perché facciano tutto il possibile per evitare che Milano, capitale della Resistenza, subisca un ulteriore vergognoso oltraggio”.