Franca Leosini intervista Antonio Ciontoli, condannato a cinque anni per la morte del fidanzato della figlia, Marco Vannini, ucciso con un colpo di pistola proprio mentre era a casa della ragazza, Martina, a Ladispoli (Roma) il 17 maggio 2015. Ma se nell’intervista andata in onda ieri sera su Rai3 nel corso della trasmissione Storie Maledette, la conduttrice più volte sottolinea a Ciontoli che non è il caso di definire solo “stupidaggini” le azioni che quella notte hanno portato alla morte di un ragazzo di vent’anni, è anche vero che nella prima parte (la seconda andrà in onda martedì 2 luglio) il racconto di quella notte si limita alla versione del sottufficiale di Marina. Che davanti ai giudici si è assunto tutta la responsabilità sia del colpo esploso, sia delle bugie dette a familiari e operatori del 118. In realtà, però, Ciontoli potrebbe ancora mentire. La Procura di Civitavecchia, infatti, sta indagando su un nuovo scenario. L’ex comandante della stazione dei carabinieri di Ladispoli Roberto Izzo è stato indagato per favoreggiamento e falsa testimonianza dopo le dichiarazioni di Davide Vannicola, commerciante di Tolfa e amico di Izzo, secondo cui a sparare sarebbe stato Federico Ciontoli. Vannicola accusa l’ex comandante dei carabinieri di aver suggerito all’amico Ciontoli di prendersi la colpa per scagionare il figlio.
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