Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ci sono i presupposti per aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia alla luca della “grande solidità” dell’economia e dei “trend positivi” dei conti pubblici. Il capo dello Stato lo ha detto chiaramente da Vienna: “Noi crediamo che la procedura di infrazione non abbia ragione di essere aperta”. E ha quindi spiegato che “il disavanzo di bilancio in Italia è passato dal 2,4 al 2,1 tra il 2017 e il 2018, l’avanzo primario è passato dall’1,4 all’1,6: e sono dati di trend positivi per i conti pubblici”.
Inoltre, ha aggiunto Mattarella, “vi è una condizione di base di economia italiana di grande solidità, non a caso l’Italia è la terza economia dell’Ue ed è la seconda manifattura d’Europa”. Il governo, ha concluso, “credo il governo stia presentando ciò alla commissione Ue” per “dimostrare che i conti saranno in ordine, le indicazioni sono rassicuranti e non vi sia motivo per aprire una nuova infrazione”.
Il suo messaggio arriva nel giorno in cui slitta la riunione del Collegio dei commissari chiamato a decidere sulla procedura per il debito elevato: il tavolo è saltato a causa del rinvio del summit Ue sulle nomine, che tra l’altro possono influire sotto il profilo politico sulla discussione. Secondo quanto si apprende da fonti europee, il confronto sulla posizione italiana potrebbe essere posticipata a mercoledì.
Sul rischio procedura si è soffermato anche il premier Giuseppe Conte al termine del vertice a Bruxelles sulle nomine. Rispondendo alle esternazioni del commissario ‘falco’ Günther Oettinger, secondo cui l’Italia rischia di andare nella direzione della procedura di infrazione dalla settimana prossima se non prenderà misure di austerity, il presidente del Consiglio ha preferito il basso profilo: “Non mi fate commentare le valutazioni di singoli commissari, se no non se ne esce più”, ha tagliato corto spiegando che il “percorso è molto chiaro: stiamo ragionando, parlando con atti”. Ai quali si aggiungeranno quelli che l’Italia si appresta a deliberare oggi sull’assestamento e rendicontazione. “Sono sempre fiducioso di evitare la procedura – ha aggiunto – I numeri sono sempre quelli, positivi e non sono cambiati”.