Sono ormai oltre 24 ore che gran parte dei correntisti di Intesa Sanpaolo (se non tutti), tra cui il sottoscritto, si trovano impossibilitati a utilizzare i servizi di home banking da pc e smartphone legati ai propri conti corrente, quindi impossibilitati a effettuare le operazioni che solitamente possono fare comodamente da casa o da lavoro. Devono per forza recarsi di persona presso una filiale.
Un piccolo spiraglio sembrava offerto dalla possibilità di operare grazie ai codici di sicurezza ricevuti via sms, ma vista in alcuni casi la lentezza dell’invio si rischia di ritrovarsi a ricevere (e utilizzare) un codice ormai non valido dopo aver effettuato la richiesta di uno nuovo, con il rischio di mandare in blocco il proprio account.
Da un gruppo bancario grande, “smart” e attivo sui social come Intesa Sanpaolo però mi sarei aspettato almeno una comunicazione ufficiale ai clienti in merito ai disguidi, una potenziale tempistica di risoluzione: invece il nulla. Niente, né un sms né una mail – sistemi che non si fanno mai problemi a utilizzare quando la comunicazione da effettuare è pubblicità ai propri prodotti o iniziative -, nemmeno un post dedicato alla situazione sulla loro pagina Facebook.
Allo stato attuale, oltre al messaggio “Errore generico. Non è stato possibile recuperare i dati della sessione” dell’app, le uniche comunicazioni sono tre commenti su Facebook su un post pubblicitario legato a un nuovo strumento di business intelligence, l’ultimo dei quali risalente a 20 ore fa, contenenti scuse e inviti a rivolgersi in filiale per effettuare le operazioni. E chi è impossibilitato ad assentarsi da lavoro? Chi si trova lontano da casa, magari all’estero visto il periodo? Problemi suoi.