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Commissione Ue, Conte: “A Italia garanzie di avere Concorrenza e vicepresidenza”

Il premier commenta l'accordo appena raggiunto tra i 28 Paesi Ue che porterà von der Leyen alla guida dell'esecutivo di Bruxelles e Lagarde al vertice della Bce: "Permetterà a Roma di orientare la nuova politica economica e sociale dell’Unione. Avremo il portafoglio più strategico nell’interesse dei cittadini. Nella designazione la Lega avrà la magna pars"

L’Italia ha ottenuto “la garanzia di un commissario di alto rilievo economico e di una vicepresidenza” della commissione. “Questa garanzia io ieri non l’avevo”. Così il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Bruxelles commenta l’accordo appena raggiunto tra i 28 Paesi Ue che porterà la tedesca Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea e la francese Christine Lagarde al vertice della Bce. Con lei, l’Italia ottiene “un posto nel board” della Banca centrale, assicura Conte. Che in merito al ruolo che il nostro Paese avrà nella Commissione specifica: “Avremo il portafoglio più strategico nell’interesse dei cittadini italiani: la concorrenza“. Nella designazione la Lega avrà “la magna pars, alla luce del risultato delle Europee”, spiega il premier: “C’è un accordo di massima con i vicepremier. Naturalmente concorderemo la figura più idonea“. Secondo il presidente del Consiglio, non “ci sarà alcuna difficoltà per trovare, con gli amici della Lega e dei Cinque Stelle, una figura che sia adeguata” al ruolo di commissario europeo alla Concorrenza. “La Lega – ha continuato – ha tantissime figure politiche, tantissime competenze, è un partito che ha tante competenze al suo interno, quindi non vedo la difficoltà di trovare la persona più idonea e più adatta da proporre, ancorché di fede leghista, da proporre come commissario europeo. Francamente non vedo grossi problemi”.

Conte rivendica che le nomine uscite dall’accordo, rispetto al pacchetto proposto fino a lunedì che vedeva Frans Timmermans alla guida della Commissione, permetteranno all’Italia di “orientare la nuova politica economica e sociale dell’Unione europea”. “Era quello che avevo richiesto: guardiamo ai profili e alle figure – spiega il premier – Non avevo davanti un foglio bianco e il mio dream team ma la composizione di vertice dell’Ue è molto equilibrata“.

“Sono lieto del fatto che ieri per la prima volta un blocco così consistente franco-tedesco arricchito da Paesi nordici e dal sostegno delle famiglie politiche principali, è stata messo in discussione“, sottolinea il premier. “Ho avuto un colloquio con Timmermans al telefono: non ce l’avevo con lui, lo reputo persona di grande valore ma – ribadisce – ho ritenuto il pacchetto non negoziabile una cosa inaccettabile“. A chi gli obietta che sono passati nomi che nascono dall’asse franco-tedesco, Conte risponde: “Non ne ho mai fatto un problema di nazionalità perché sennò sarei stato perdente, anche perché l’Italia prima aveva presidente del Parlamento, della Bce e Alto rappresentante”.

Per il governo la partita a Bruxelles però non è finita: mercoledì la Commissione deciderà se raccomandare o meno al Consiglio Ue l’avvio di una procedura d’infrazione per debito. “Non sono sicuro di evitarla – risponde Conte – potrei essere sicuro se fossi tra i commissari che decideranno domani. Il nostro compito è stato lunedì sera definire assestamento e rendicontazione. Sono assolutamente fiducioso e confido domani alle 14 di poter brindare con tutti gli italiani per il risultato positivo”, conclude il premier, sottolineando più volte la parola “tutti“.

Le reazioni. Salvini: “Non contano nomi, ma cambiare regole”. Zingaretti: “Errore clamoroso”
“A prescindere dai nomi, l’importante è che in Europa cambino le regole, a partire da immigrazione, taglio delle tasse e crescita economica. E su questa battaglia l’Italia sarà finalmente protagonista“, afferma il leader della Lega Matteo Salvini commentando la nomina di Von Der Leyen. Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti invece il governo ha fatto un “errore clamoroso“. Rivolgendosi proprio a Salvini, il segretario del Partito democratico in una nota scrive: “Ha detto no a Timmermans che voleva un’Europa del lavoro, della crescita e dello sviluppo sostenibile. Ora hanno scelto Von der Leyen, simbolo del rigore e della continuità”. “I sovranisti si dimostrano forti in Italia e deboli in Europa. Complimenti, un altro capolavoro di faziosità che produce danni per l’Italia”, conclude Zingaretti.