LG G8s ThinQ è il nuovo smartphone di fascia alta di LG, che arriva in commercio in Italia con un prezzo a listino di 769,90 euro. In cambio offre uno schermo OLED da 6,21 pollici, da una tripla fotocamera posteriore, una configurazione che comprende il processore Snapdragon 855, 6 Gigabyte di memoria RAM e uno spazio di archiviazione di 64 o 128 Gigabyte a seconda dell’allestimento. I punti di forza emersi durante le prove sono l’impermeabilità e in generale la qualità costruttiva, l’audio, le prestazioni e il riconoscimento del volto veloce e preciso. Per contro, le foto in notturna non sono eccelse e l’autonomia è inferiore alla media della categoria.

Non brilla particolarmente la chicca tecnologica del G8s ThinQ, ossia il sistema che sfrutta la fotocamera per sbloccare il dispositivo tramite il riconoscimento del reticolo venoso della mano. In pratica, è stata studiata una serie di gesti che permettono all’utente di svolgere alcune azioni senza toccare il dispositivo. L’idea è interessante e innovativa, sull’applicazione pratica c’è ancora da lavorare. Nel complesso comunque l’esperienza d’uso è positiva.

Fra i concorrenti più agguerriti è in prima fila lo Xiaomi Mi 9, che si può acquistare alla metà del prezzo del G8s perché è arrivato prima in commercio, quindi beneficia già di corposi sconti sul prezzo di listino. In alternativa è da tenere presente il P30 di Huawei, che si trova online a meno di 650 euro. In sostanza i concorrenti sono tanti e il ritardo con cui il prodotto LG arriva in commercio non aiuta, anche se non gli manca il potenziale per poter giocare un ruolo da protagonista nel segmento di fascia alta.

Prestazioni e schermo

Sul fronte hardware LG ha giocato sul sicuro scegliendo l’affidabilità dello Snapdragon 855, il processore Qualcomm che sta dominando la classifica degli smartphone Android più potenti. Nel caso del G8s ThinQ è abbinato a 6 Gigabyte di RAM e 64 o 128 Gigabyte di memoria interna espandibile tramite micro-SD. Sulle prestazioni non c’è nulla da eccepire: il sistema è sempre fluido e scattante in qualsiasi condizione. Durante le prove non abbiamo rilevato rallentamenti, nemmeno in condizioni particolarmente stressanti. In compenso non eccelle la dissipazione del calore, dato che senza cover si percepisce un po’ di calore.

L’attenzione di LG si è focalizzata sull’audio, che è stereo, con un suono forte e pulito. È presente la presa jack per le cuffie e non mancano il DAC audio dedicato a 32 bit e la tecnologia DTS: X Surround Sound per un suono in cuffia di buon livello.

Lo schermo OLED da 6,21 pollici occupa tutta la parte frontale. Ha una risoluzione Full-HD+ (1.080 x 2.248 pixel) e beneficia della protezione Gorilla Glass 5 che lo preserva da graffi e lievi urti accidentali. Abbiamo apprezzato la presenza dell’Always-On-Display, che permette di visualizzare le informazioni principali come orario e data a schermo spento, ma non permette l’interazione con le notifiche delle app, che sarebbe stata gradita. Per il resto, è un pannello con colori nitidi e intensi, una luminosità automatica gestita abbastanza bene, che – all’aperto- non dà problemi nella leggibilità dei contenuti.

La fotocamera frontale da 8 Megapixel è inserita sotto al pronunciato notch (la fascia scura che occupa una buona porzione della parte alta dello schermo). Comprende anche quella che viene definita Z-Camera, ossia un sensore ToF (acronimo di Time of Flight) e un emettitore a infrarossi che vengono impiegati per il riconoscimento del volto e della mano. È proprio grazie a questa dotazione, infatti, che lo smartphone permette l’identificazione dell’utente mediante l’Hand ID, il riconoscimento del reticolo venoso della mano. Una tecnica che non è nuova in ambito informatico: alcuni notebook professionali di Fujitsu la sfruttano da tempo, ma non si era ancora vista su uno smartphone. In alternativa si possono sfruttare il riconoscimento tridimensionale del volto e la scansione dell’impronta digitale, mediante il sensore biometrico sul retro.

Le ultime due tecniche elencate funzionano bene in qualsiasi condizione, l’Hand ID fa parte di quelle nuove tecnologie che necessitano di perfezionamento. I problemi che abbiamo rilevato al riguardo sono principalmente due e strettamente correlati: difficoltà di riconoscimento e perdita di immediatezza. Per fare che funzioni, bisogna tenere la mano in una precisa posizione e distanza, altrimenti il sensore non riconosce la mano registrata. Questo inevitabilmente fa venir meno la rapidità necessaria e porta l’utente a preferire le altre soluzioni.

Per il resto l’LG G8s ThinQ ha un aspetto abbastanza tradizionale, con un rivestimento che mostra una finitura a specchio e i bordi in alluminio, e colorazioni Mirror Black e Mirror Teal. Il rivestimento posteriore non è particolarmente scivoloso, ma ha un pessimo trattamento oleofobico. Rispondono all’appello sia la certificazione IP68 per la resistenza ad acqua e polvere, sia quella MIL-STD-810G per la resistenza a cadute ed urti.

Sul fronte della connettività troviamo Wi-Fi dual-band, Bluetooth 5.0, NFC, porta USB Type-C e supporto dual-SIM, a patto di rinunciare all’espansione di memoria.

Fotocamera e Air Motion

LG G8s ThinQ offre una tripla fotocamera posteriore con il sensore standard da 12 Megapixel, affiancato da un teleobiettivo da 12 Megapixel con zoom ottico 2X e da un grandangolare da 13 Megapixel. I primi due beneficiano della stabilizzazione ottica. La fotocamera lavora bene in diurna, in buone condizioni di illuminazione, scattando foto con colori nitidi e intensi. Abbiamo notato solo qualche piccolo problema quando ci sono troppi dettagli da riprodurre, come ad esempio nelle foto alle chiome degli alberi, dove si nota un effetto “acquerello”. La qualità cala molto in notturna, forse troppo se consideriamo la fascia di prezzo di questo smartphone. Si possono scattare foto e registrare video con effetto bokeh (fondo sfocato) e con la fotocamera frontale si ottengono selfie apprezzabili, con un livello di dettaglio nella media. Sconsigliamo l’uso dell’HDR, che ricrea colori poco naturali e fa perdere alcuni dettagli.

Il già nominato sensore ToF, in accoppiata con emettitore a infrarossi, crea quella che LG ha definito Z-Camera. È uno strumento utile anche per sfruttare le Air Motion, ossia gesti che permettono all’utente di controllare il dispositivo senza toccarlo, semplicemente muovendo la mano a una certa distanza dalla Z-Camera. In questo modo si possono avviare applicazioni, rispondere alle chiamate, disattivare la sveglia o il timer, catturare schermate, gestire il volume e utilizzare le app multimediali come YouTube.

Il requisito è tracciare i gesti mantenendo la mano a una distanza precisa, compresa fra 15 e 20 cm dalla fotocamera. Se tutto va bene, appare una barra colorata e – con le dita piegate come se si volesse prendere qualcosa, spostarsi a destra o a sinistra per avviare il comando impostato. Ad esempio, in YouTube si può gestire il volume facendo ruotare la mano. Durante i test, nella maggior parte dei casi non siamo riusciti ad attivare Air Motion. È difficile capire quale sia il giusto movimento da compiere e la distanza da tenere. Sulla carta è una funzione interessante che, se perfezionata, potrebbe tornare utile e avere larga diffusione. Al momento però è ancora acerba e dev’essere perfezionata.

Chiudiamo con l’autonomia. Con un utilizzo blando siamo riusciti a far durare la batteria per 24 ore, con un uso più intenso si è costretti a ricaricarlo a metà giornata. Per fortuna c’è il supporto alla ricarica rapida Quick Charge 3.0.

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