Per Irina Vetere nelle prossime ore potrebbero aprirsi le porte del carcere come chiesto dal pm Daniela Di Girolamo, mentre la difesa ha presentato istanza per gli arresti domiciliari
Era ubriaca con un tasso quasi quattro volte superiore ai limiti di legge Irina Vetere, la donna di 30 anni che sabato notte ha travolto e ucciso con la sua auto due amici ventenni che erano appena usciti dalla discoteca sulla strada statale 45, alle porte di Piacenza. Imprenditrice originaria della Russia ma residente in Italia con la famiglia, la donna si trova ricoverata in stato di choc ma è stata interrogata e il giudice ha convalidato il suo arresto con l’accusa di omicidio stradale plurimo. Per lei, nelle prossime ore, potrebbero aprirsi le porte del carcere come chiesto dal pm Daniela Di Girolamo, mentre la difesa ha presentato istanza per gli arresti domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari si è riservato la decisione.
Non era la prima volta che la giovane donna veniva fermata in stato di ebbrezza: secondo quanto riferisce il Corriere della Sera infatti, in passato a Irina Vetere era già stata ritirata la patente proprio perché risultata positiva all’alcol test durante un controllo di routine. In quel caso però, non c’erano stati né incidenti né feriti e la donna se l’era cavata con un periodo di servizi socialmente utili presso un centro per disabili.
I due amici, di 20 e 22 anni, intorno alle 3 di notte di sabato stavano camminando lungo sulla Statale 45, a pochi metri da una discoteca, e sono deceduti sul colpo dopo esser stati travolti dalla Renault Twingo guidata dalla trentenne, che è poi finita fuori strada a oltre cento metri di distanza, distrutta a causa dell’impatto. Alcuni testimoni hanno riferito che a bordo c’era un’altra persona, che ha fatto perdere le sue tracce. Subito dopo l’incidente diversi amici dei due ragazzi, usciti dal locale poco distante non appena si sono accorti della tragedia, li hanno soccorsi, ma i due giovani, di origini albanesi, erano già morti.