Svelata la nuova crossover compatta francese, che divide la piattaforma con la Clio: design conservativo, tanta tecnologia, motori anche ibridi "alla spina" e prezzo d'accesso che dovrebbe rimanere sotto i 18 mila euro. In commercio a inizio 2020
Squadra che vince non si cambia: e con 1,2 milioni di unità vendute dal 2013, la Renault Captur ha vinto davvero tanto a livello commerciale. Per questo, come successo per la nuova Clio, la seconda generazione del crossover francese di taglia urbana sposa la causa stilistica della continuità. Una scelta strategica quasi opposta a quella dei rivali di Peugeot, che hanno puntato su una 2008 – principale concorrente della Captur con passaporto transalpino – quasi rivoluzionata rispetto alla versione uscente.
Le due auto, però, hanno una caratteristica in comune: le dimensioni esterne aumentate. Infatti, la Renault è cresciuta di 11 centimetri in lunghezza (9la 2008 addirittura di 14), per 4,23 metri totali, mentre il passo tocca quota 2,63 metri. Il bagagliaio ha una capacità di carico di 536 litri in configurazione cinque posti, 81 litri in più rispetto alla versione precedente: ripiegando i sedili posteriori, si ottiene un pianale da 1,57 metri.
Base tecnica della nuova Captur è la piattaforma Cmf-B, la stessa della Clio, con cui il suv della Losanga condivide l’impostazione dell’abitacolo: all’interno la casa francese ha lavorato per migliorare la qualità e sull’interfaccia di comando, che sfrutta pannelli digitali riservati a strumentazione e infotainment. La prima adotta uno schermo che oscilla 7” o 10,2” a seconda degli allestimenti, mentre il secondo prevede un touchscreen da 7” a 9,3”. Sin dal primo allestimento, poi, ci sono i fari a Led che riprendono le forme viste sugli ultimi modelli della casa.
Abbinate a una trasmissione manuale 5 o 6 rapporti o all’automatica a doppia frizione EDC a 7 rapporti, figurano le motorizzazioni a benzina da 100 a 155 Cv e quelle diesel da 95 a 115 Cv. Tuttavia, nel corso del 2020 debutterà anche la Captur ibrida plug-in, ricaricabile alla spina: denominata “E-Tech”, sfrutta due motori elettrici accoppiati a un quattro cilindri benzina aspirato di 1.6 litri. La potenza complessiva non sarà inferiore ai 150 Cv e la batteria da 9,8 kWh dovrebbe consentire un’autonomia di marcia 100% elettrica di circa 45 km omologati Wltp, nonché la possibilità di usare l’auto a zero emissioni fino a una velocità massima di 135 km/h.
Completo il corredo di sicurezza, di serie o a pagamento: include la frenata d’emergenza automatica con riconoscimento di ciclisti e pedoni, la telecamera frontale che monitora i limiti di velocità e il mantenimento di corsia attivo che, a partire da 60 km/h, avverte il conducente del pericolo e corregge la traiettoria del veicolo. Quest’ultimo è associato al Cruise Control adattivo. Infine, il radar posteriore segnala al guidatore eventuali veicoli che sopraggiungono da dietro, quando si esce in retromarcia da un parcheggio. Sul mercato la nuova Captur arriverà a inizio 2020 a prezzi da definire: la entry-level, comunque, dovrebbe rimanere sotto ai 18 mila euro.