IL RUOLO DI FEDERICO – Nonostante diverse zone d’ombra la stessa conduttrice giunge alla conclusione, diametralmente opposta rispetto ad altre trasmissioni che si sono occupate del caso, che non possa essere stato Federico a sparare. La mamma di Marco, invece, in un’intervista a Domenica In, si è detta convinta che quella notte ci sia stato un litigio tra il figlio e il fratello di Martina, Federico, definito dalla donna “un esaltato, pieno di sé, borioso”. “A una madre disperata viene accordato tutto” commenta la Leosini. Che aggiunge: “A dare una risposta certa sono prove cristallizzate in indagini scientifiche, ritenute affidabili per competenza ed esperienza di chi li ha eseguite, ossia gli esperti del Ris dei carabinieri. Dati di indiscutibile attendibilità”.
LA POLVERE DA SPARO – È la prova dello stub, che accerta la presenza di tracce di esplosivo sulle mani e nelle narici. Franca Leosini legge il rapporto dei Ris riportato nella sentenza di condanna di Ciontoli. Colpisce il fatto che sui pantaloni del sottufficiale siano state trovate 30 particelle, su quelli del figlio (che per richiesta del padre, dopo lo sparo, è andato a riporre le armi nel cassettone del letto) ne sono state riscontrate 40, ma nessuna sulle narici. Invece, ed è stato proprio questo l’elemento su cui ha insistito la difesa: per quanto riguarda il padre, sono state trovate 4 particelle sulla narice destra e 8 su quella sinistra. Per gli avvocati è questo il dato che conta, ma anche su questo punto le opinioni degli esperti divergono.
I CIONTOLI DOPO MARCO – L’intervista si chiude con lo sfogo del sottufficiale su quella che è oggi la sua vita: “Viviamo chiusi in casa, i miei figli vivacchiano, lavoricchiano”. E la conduttrice precisa: “No Ciontoli, devo correggerla. I suoi figli non riescono a trovare lavoro a causa della gogna mediatica e questa cosa mi ha molto colpito”. Ha suscitato indignazione anche l’ipotesi di un reintegro di Ciontoli nelle forze armate. “È chiusa in un cassetto assieme a tanti altri traguardi, come quello di tornare a credere in me stesso, di essere ancora utile alla società. Oggi, però, è irraggiungibile. L’ipotesi del reintegro è lontana. Volevo tranquillizzare tutti”.