Esplosioni in serie, lapilli che causano incendi nelle zone sottostanti e anche un morto. A Stromboli, nelle isole Eolie, l’Ingv di Catania ha registrato violente esplosioni dal cratere del vulcano. Le conseguenze sono immortalate nei video dei tanti turisti che ogni anno visitano l’isola: due trabocchi di lava a scendere dalla Sciara del fuoco, con la caduta dei lapilli che sta provocando degli incendi nella zona dei canneti. Alcuni turisti per paura si sono lanciati in mare. “Vediamo una colonna di fumo nero dal vulcano, abbiamo sentito un boato molto forte, metà dell’isola di Stromboli non si vede” ha detto un testimone che si trova a Lipari. Da Stromboli, invece, i turisti hanno parlato di “un boato, di una colonna di fumo, di una pioggia di lapilli incendiari su Ginostra e fiamme sui costoni del vulcano“. Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, sentito dall’Ansa ha dichiarato che una persona è morta nell’esplosione.

Sindaco: “Un turista morto durante un’escursione”
Il sindaco di Lipari ha dichiarato che una persona è morta nell’esplosione. Si tratta di un turista che stava facendo un’escursione. La notizia è stata confermata anche dalla Prefettura di Messina. Il corpo dell’escursionista, che si sarebbe avventurato nella zona sommitale del vulcano in compagnia di un amico e senza l’ausilio di guide, sarebbe già stato localizzato. Sono in corso le operazioni di recupero. Secondo quanto riporta Repubblica, un altro uomo sarebbe rimasto ferito in seguito alle esplosioni. Il prefetto di Messina ha intanto attivato l’Unitá di crisi per il monitoraggio continuo della situazione e la definizione degli interventi di soccorso alla popolazione.

I vigili del fuoco hanno mandato sull’isola squadre da Lipari e un Canadair per spegnere i vari incendi di sterpaglie che si sono sviluppati e che, si è appreso, non hanno coinvolto abitazioni. La guardia costiera, invece, è pronta ad evacuare chi volesse lasciare l’isola anche se, è stato sottolineato, non c’è nessun motivo per evacuare Stromboli. “Non abbiamo segnalazioni di persone ferite o coinvolte. Ma solo paura per la caduta dei lapilli. C’è stata tanta paura tra chi era nelle zone più alte. Noi abbiamo già organizzato, per quello di nostra competenza, il meccanismo dei soccorsi con dei pompieri inviati con la guardia costiera e un elicottero da Lamezia Terme” ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Messina, Giuseppe Biffarella. “Abbiamo osservato in campo una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno 2 chilometri di altezza al di sopra della area sommitale del vulcano Stromboli disperdendosi poi in direzione sud-ovest” ha spiegato il vulcanologo dell’Ingv-Osservatorio Etneo, Marco Neri.

La situazione a Ginostra
A Ginostra i testimoni hanno confermato che la situazione è più complicata: “Tutte le persone che si trovavano al villaggio, circa un centinaio tra turisti e residenti, si sono barricate in casa e si sono lanciate in mare. La situazione è critica anche se al momento non ci risultano feriti. Adesso siamo usciti dalle case – aggiunge Gianluca Giuffrè, giornalista e proprietario di un bazar a Ginostra – anche se fuori c’è una densa nube di fumo e continua a cadere una pioggia di cenere. L’energia elettrica è stata interrotta, forse a causa di un guasto alla centrale. Alcuni turisti si sono precipitati sul molo, dove sta per attraccare l’aliscafo, con l’intenzione di abbandonare l’isola”. Alla fine sono state trenta le persone che hanno abbandonato l’isola con l’aliscafo della liberty Lines. Un altro mezzo navale sta invece per recuperare altri turisti. Non è stato al momento avviato alcun piano di evacuazione. “Nessun allarmismo – dice il sindaco di Lipari Marco Giorgianni – solo fumo per il grosso incendio, la situazione è sotto controllo, stanno arrivando i canadair per spegnere il fuoco alimentato dal vento”. Sono circa 70 le persone evacuate a Ginostra perché impaurite dalla situazione.

La macchina dei soccorsi
La sala operativa della Protezione Civile regionale si è subito attivata dopo avere ricevuto dall’Ingv la segnalazione. Secondo le prime informazioni raccolte attraverso Forestale, Carabinieri e Vigili del fuoco le esplosioni, con la caduta di materiale incandescente, avrebbe provocato una serie di incendi in diverse zona dell’isola. “C’è stata tanta paura, qui la psicosi di uno tsunami come nel 2002 è ancora molto forte” hanno raccontato alcuni testimoni. Per quanto riguarda l’ordine pubblico, i traghetti sono rientrati nel porto e i turisti sono stati fatti risalire sulle barche per lasciare la coste. Elicotteri stanno perlustrando la zona ed il sole è coperto dal fumo. Dai primi accertamenti non erano previste oggi escursioni guidate al vulcano.

“Due grosse esplosioni e 20 più piccole”
Secondo quanto riporta il Centro meteorologico siciliano sul proprio sito, “a partire dalle 14.46 UTC, si è verificata un parossismo che ha interessato l’area centro- meridionale della terrazza craterica dello Stromboli. In particolare, sono stati distinti due eventi esplosivi principali rispettivamente alle 14.46 e alle 14.46 UTC”. La sequenza, spiegano gli esperti, “è stata preceduta alle 14.44 UTC da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica. Personale Ingv in campo ha osservato una colonna eruttiva che si è innalzata per almeno 2 km di altezza al di sopra della area sommitale disperdendosi in direzione sud-ovest. I prodotti generati dal parossisma sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano. Il fenomeno in questione è anche visibile sul tracciato sismico, il quale mostra oltre alle esplosioni maggiori circa 20 eventi esplosivi minori. Dopo la fase parossistica il segnale del tremore è in diminuzione“.

Le due esplosioni che alle 16:46 hanno scosso lo Stromboli “sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985″, ha detto il direttore dell’Ingv, Eugenio Privitera. “Sono fenomeni abbastanza rari – continua -, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”.

“Importante stare lontani dal mare”
“La cosa più importante è stare in zone protette, nelle cosiddette aree ‘d’attesa’, come nella piazza di San Vincenzo, e lontani dal mare perché un pericolo associato all’eruzione sono le frane che innescano maremoti, come avvenne nel 2002″. Così a RaiNews24 Guido Giordano, professore di Vulcanologia all’Università di Roma, in merito all’eruzione a Stromboli. La situazione è più critica a Ginostra, perché “è un po’ meno riparata di Stromboli e si sono verificati degli incendi. Si sta provvedendo a spostare le persone in luoghi di sicurezza” ha continuato l’esperto. Inizialmente i residenti si sono barricati in casa per proteggersi dalla pioggia di cenere, mentre alcuni turisti si sono istintivamente buttati in mare. È però “necessario stare alcune decine di metri dal dislivello del mare, stare in contatto con i volontari della protezione civile e attendere istruzioni” ha spiegato Giordano, che spiega come si siano verificate “due vibrazioni: la prima di terra e la seconda acustica, d’orecchio. È probabile che la prima esplosione abbia avuto un effetto sismico“.

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