A tenere banco nelle sedi operative dei mercati le nomine Ue e lo stop alla procedura d’infrazione per eccesso di debito contro l’Italia deciso dai commissari europei
L’esito positivo della trattativa con la Commissione che ha eliminato dall’orizzonte la procedura d’infrazione, si riflette anche oggi sulle Borse, dove le principali piazze finanziarie della zona Euro aprono positive. E dopo la chiusura di ieri con lo spread ai minimi da maggio 2018, il differenziale tra Btp e Bund in avvio è sceso fino a 194 punti base, sui nuovi minimi a un anno con tasso Btp 10 anni all’1,57% (minimi dal 2016). Guardando agli altri indici, il Ftse mib guadagna lo 0,32%, il Dax di Francoforte lo 0,26% e il Cac40 lo 0,15%. A Londra il Ftse 100 oscilla poco sotto la parità (-0,04%). Positiva anche Milano: dopo la chiusura di ieri a Piazza Affari con un balzo del 2,40%, oggi il Ftse Mib ha superato subito in avvio la soglia dei 22 mila punti con un progresso dello 0,45%.
A tenere banco nelle sedi operative dei mercati le nomine Ue, con la decisione di mettere a capo della Bce Christine Lagarde, nota per essersi dichiarata d’accordo sulla misura del quantitative easing, e lo stop alla procedura d’infrazione per eccesso di deficit contro l’Italia deciso dai commissari europei dopo aver esaminato le carte di bilancio presentate dal governo. Sui mercati asiatici Tokyo ha fermato la corsa del Nikkei, l’indice dei 225 titoli principali a 21702 punti con un rialzo dello 0,30%. Si attende ora l’apertura di Wall Street che ieri ha visto il Dj chiudere con un incremento dello 0,67,% a 26.966 punti. Anche oggi grandi protagoniste le banche, che ieri hanno segnato rialzi tra il 5 e il 6%. In avvio sprint di oltre +4% per UBI Banca, seguita da Banco BPM (+2,1%) e dalle big Unicredit (+2,57%) e Intesa (+1,98%).