Polemica concitata a L’Aria che Tira (La7) tra le parlamentari Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Simona Malpezzi (Pd) sul caso degli affidamenti illeciti di minori a Bibbiano (Reggio Emilia).
La deputata di FdI, che si trova al presidio di 150 persone organizzato dal suo partito davanti al municipio del paese, polemizza dapprima col conduttore, Francesco Magnani, che le chiede se il sit-in non rischi di essere tacciato di strumentalizzazione politica.
“Mi pare che abbiamo un problema – risponde, piccata, Meloni – perché anche voi dovreste stare qui a parlare di questo problema. Non è che non se ne può parlare perché sono coinvolti degli esponenti del Pd? Non vorrà mica dirmi questo”.
Insorge la senatrice Malpezzi, ospite in studio: “Veramente questa si chiama strumentalizzazione“.
Esplode la bagarre, a stento arginata da Magnani.
“Simona Malpezzi, dovresti esserci tu a Bibbiano“, urla Meloni, tra gli applausi dei partecipanti al presidio.
“Tesoro, noi ci siamo già stati“, risponde la senatrice dem.
“Il Pd non ha neanche sospeso il suo sindaco agli arresti domiciliari – rilancia la deputata di FdI – E gli avete espresso anche solidarietà”.
“Io non accetto che si speculi sulla sofferenza delle famiglie” – ribatte Malpezzi – “Fratelli d’Italia e il M5s hanno solo speculato“.
“Io sono qui per fare delle proposte – controbatte Meloni – mentre voi non fate che parlare della Sea Watch“.
Lo scontro si infiamma di nuovo sulla nave Alan Kurdi dell’ong tedesca Sea-Eye, che ha salvato stamane 65 migranti al largo della Libia.
“Se Malta non li vuole, perché invece in Italia si devono far entrare?”- afferma Meloni – Per carità, sempre al netto del fatto che abbiamo il Pd”.
Malpezzi chiede a Meloni: “Se sei a Bibbiano per difendere i bambini, cosa a cui credo, dovresti difendere anche i bambini che sono su quella nave“.
“L’unico modo per difendere quei bambini è impedire che partano, quindi il blocco navale“, risponde la presidente di FdI.
“Sono già li, che fai?”, chiede la parlamentare dem.
E Meloni, interrotta dal conduttore, gli rivolge con stizza un altro rimbrotto.