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Ultimo aggiornamento: 14:12 del 6 Luglio 2019

Cerignola, interdittiva antimafia a ditta che lavora in Comune Il sindaco: “Basta rompere i coglioni, non siamo mafiosi”

Cerignola, la rabbia del sindaco dopo l'interdittiva antimafia
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Negli uffici comunali, da mesi, lavora la commissione d’accesso per comprendere se sussistono gli elementi per lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Nel frattempo, il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, ha firmato un’interdittiva antimafia nei confronti della società Mondoservice, che per conto del Comune di Cerignola si occupa del verde pubblico.

Ma la reazione del sindaco Franco Metta è stata feroce: “Dovete continuare a lavorare, dove siete arrivati voi i parchi sono diventati puliti – ha detto ai lavoratori della ditta nel corso di un faccia a faccia – È una scommessa che dobbiamo vincere, la devono finire di rompere i coglionidi dire che siamo mafiosi. Noi siamo persone per bene, e pure qualcuno di voi, che ha avuto qualche problema con la giustizia, poi ha dimostrato che nel momento in cui tiene un lavoro l’ha saputo svolgere bene, onestamente e non ha rotto i coglioni a nessuno”.

Il video dello sfogo è stato caricato sulla pagina Facebook istituzionale del sindaco. “A noi ci devono ammirare – ha poi proseguito Metta dopo gli applausi dei presenti – Anche di fronte a qualche provocazione il vostro comportamento dev’essere il più corretto, educato e responsabile possibile”. Cerignola è tra i paesi considerati centrali nella geografia mafiosa foggiana, essendo la ‘base’ del clan Piarulli-Ferraro, con testa da anni nel Milanese. E la malavita cerignolana è il terrore delle società di portavalori: a quasi tutti i colpi milionari messi a segno contro blindati o caveau in tutta Italia partecipano bande di cerignolani in assetto paramilitare

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