A Bruxelles i dati sono tratti e la carica più alta, nel caso in cui il Parlamento europeo confermi l’esito degli accordi raggiunti in Consiglio Ue, viene consegnata a Ursula Von Der Leyen, molto vicina ad Angela Merkel e Wolfgang Schäuble, tanto che il suo nome era il più accreditato per la corsa alla presidenza Cdu e alla cancelleria, posto in seguito preso da Annegret Kramp Karrenbauer.
Entrata piuttosto tardi in politica, i trascorsi della 60enne tedesca sono caratterizzati da luci e ombre. Innegabili i successi al ministero della Famiglia e a quello del Lavoro, con una particolare dedizione alla protezione dei lavoratori, ai congedi parentali e ai sussidi per i neogenitori. Un po’ più difficile la storia al dicastero della Difesa, dove siede dal dicembre 2013. L’obiettivo dichiarato era quello di riformare completamente la Bundeswehr, l’esercito tedesco, carente di armamenti, tecnologiae finanziamenti.
Da subito in difficoltà per la riluttanza della catena di comando dell’esercito, con gerarchie profondamente radicate e una avversione piuttosto forte al cambiamento, la Von Der Leyen aveva ottenuto carta bianca per rinnovare l’istituzione e portarla, per la prima volta dopo la guerra fredda, al livello degli altri eserciti europei. Ma prima un passo falso nella gestione di un complicato caso di estremismo di destra di un alto ufficiale, poi un sospetto caso di corruzione e nepotismo, hanno rovinato l’immagine dell’astro della politica tedesca. Tanto che il settimanale “Die Welt” si chiede se questa sia la migliore mossa per riformare l’Europa.
Lo scandalo approvvigionamenti – Dall’entrata di Von Der Leyen al dicastero della difesa si è fatto sempre più comune il ricorso a consulenze esterne e a contratti diretti per velocizzare gli approvvigionamenti da parte dell’esercito. Solo nel 2015 e nel 2016 sono stati spesi almeno 200 milioni di euro per consulenti esterni. Per riformare l’esercito tedesco la Von Der Leyen assunse Katrin Suder come segretario degli armamenti. La donna era stata in precedenza una top manager presso la società di consulenza McKinsey. Suder, portò con sé un suo collega di McKinsey, Gundbert Scherf. Insieme i due istituirono un nuovo project management per i progetti di difesa. Durante questo periodo, aumentò considerevolmente il ricorso alle consulenze esterne. Non solo da McKinsey, ma anche da Accenture, nota società di consulenza gestionale e servizi tecnologici. Così, solo le spese per Accenture passarono velocemente dai 459mila euro del 2014 a 4,2 milioni nel 2017 e 20 milioni nel 2018.
I fatti avrebbero portato ad una verifica da parte della Corte dei conti tedesca e all’apertura di una commissione d’inchiesta al Bundestag per appalti illeciti, dove le sedute si stanno svolgendo in questi giorni. La Corte dei conti federale, infatti, ritiene che tali spese non fossero necessarie e critica il fatto che spesso le direttive sugli appalti pubblici non siano state rispettate.
Il principio è quello che quando la Bundeswehr commissiona servizi esterni, deve dimostrare la necessità, controllare la redditività e, di norma, anche renderli pubblici in ottica concorrenziale. Tuttavia, è stato riscontrato che ciò non è avvenuto in diversi casi. In un rapporto confidenziale dell’ottobre 2018, secondo il quotidiano economico Handelsblatt, i revisori dei conti constatano che su un campione di 56 contratti 44 assegnazioni erano dirette, ossia senza una procedura formale.
Nel corso della sua audizione dinanzi alla commissione d’inchiesta del Bundestag incaricata di far luce sulla vicenda, il generale Erhard Buehler, già direttore per la Pianificazione del ministero della Difesa, e anch’egli coinvolto nella vicenda, ha affermato che “senza consulenti esterni, le forze armate non sarebbero state in grado di avviare il loro ammodernamento”, fortemente desiderato dalla titolare del dicastero.
Il generale Buehler e Timo Noetzel, dipendente della società di consulenza Accenture, sono stati i primi testimoni chiave dello scandalo consulenze ad essere ascoltati dalla commissione d’inchiesta del Bundestag. Secondo i membri dell’organo parlamentare, grazie ai servizi offerti al Ministero della difesa, Accenture ha potuto aumentare gli ordini delle consulenze fino a 22 milioni di euro nel 2018.
Tutto ciò sarebbe stato reso possibile dal fatto che il generale Buehler, Noetzel e Katrin Suder, “si conoscevano”. In seguito all’emergere dello scandalo Katrin Suder si sarebbe dimessa. A questo caso si aggiunge un altro minore, quello della Gorch Fock, veliero militare tedesco risalente agli anni 50’, il cui costo di “ristrutturazione” è lievitato da 10 a 135 milioni di euro e per il quale la ministra non si è mai assunta le responsabilità, dichiarando che “nessuno è responsabile”, attirando le accuse dei media e di membri dell’opposizione e del proprio partito.
Infine, le critiche di alcuni parlamentari ed ex ministri della difesa, come Hans-Peter Barthel in carica Spd, che in un rapporto avrebbe detto che la Bundeswehr mancherebbe di personale, materiali e tecnologia, al quale fa eco Rupert Scholz, ex ministro della difesa nel terzo governo Kohl, che ha definito la situazione “disastrosa”.
Le accuse di plagio e il sollievo di Berlino – In merito ai propri fallimenti, Von Der Leyen ha sempre accusato i suoi predecessori, ma questa strategia poteva funzionare al primo mandato, dopo il secondo una giustificazione è più difficile. E proprio con uno dei suoi predecessori alla difesa, Karl-Theodor Zu Guttenberg, la candidata in pectore per la Commissione europea condivide un’accusa di plagio sulla tesi di dottorato. Il primo fu costretto a dimettersi dopo un lungo processo mediatico e le accuse ricevute da parte della propria università. Alla Von Der Leyen venne riservato un altro trattamento. Infatti, la commissione riconobbe l’errore dichiarando l’assenza di dolo.
Ma non sono solo le macchie sul passato a mettere in cattiva luce la ministra, ma anche l’opinione dei giornali. In un lungo articolo del settimanale “Die Welt” si legge che l’invio di Von Der Leyen a Bruxelles sarebbe “una liberazione per Berlino” e “un peso in meno per il proprio partito”. Infatti, in seguito ai vari fallimenti, la ministra è diventata uno dei membri meno apprezzati del governo Merkel IV. Non ultimo Martin Schulz, ex presidente dell’Europarlamento, che ha definito la Von Der Leyen “il ministro più debole a Berlino”. A questo punto la domanda è quanto una donna che abbia fallito su diversi fronti e non sia poi tanto apprezzata in patria, possa provare a riformare un’istituzione che è in seria difficoltà ed è attaccata da diversi fronti.
Zonaeuro
Commissione Ue, scandali e ombre di Ursula Von der Leyen: dalle consulenze esterne fino alle accuse di plagio
Succede a Jean Claude Juncker, ma in patria sono tanti gli attacchi che negli ultimi mesi hanno colpito la ministra della Difesa tedesca. È finita nel mirino del Bundestag per appalti illeciti e c'è chi definisce le attuali condizioni dell'esercito "disastrose". E c'è chi pensa, come scrive 'Die Welt', che il suo l'invio a Bruxelles sia “una liberazione per Berlino”
A Bruxelles i dati sono tratti e la carica più alta, nel caso in cui il Parlamento europeo confermi l’esito degli accordi raggiunti in Consiglio Ue, viene consegnata a Ursula Von Der Leyen, molto vicina ad Angela Merkel e Wolfgang Schäuble, tanto che il suo nome era il più accreditato per la corsa alla presidenza Cdu e alla cancelleria, posto in seguito preso da Annegret Kramp Karrenbauer.
Entrata piuttosto tardi in politica, i trascorsi della 60enne tedesca sono caratterizzati da luci e ombre. Innegabili i successi al ministero della Famiglia e a quello del Lavoro, con una particolare dedizione alla protezione dei lavoratori, ai congedi parentali e ai sussidi per i neogenitori. Un po’ più difficile la storia al dicastero della Difesa, dove siede dal dicembre 2013. L’obiettivo dichiarato era quello di riformare completamente la Bundeswehr, l’esercito tedesco, carente di armamenti, tecnologiae finanziamenti.
Da subito in difficoltà per la riluttanza della catena di comando dell’esercito, con gerarchie profondamente radicate e una avversione piuttosto forte al cambiamento, la Von Der Leyen aveva ottenuto carta bianca per rinnovare l’istituzione e portarla, per la prima volta dopo la guerra fredda, al livello degli altri eserciti europei. Ma prima un passo falso nella gestione di un complicato caso di estremismo di destra di un alto ufficiale, poi un sospetto caso di corruzione e nepotismo, hanno rovinato l’immagine dell’astro della politica tedesca. Tanto che il settimanale “Die Welt” si chiede se questa sia la migliore mossa per riformare l’Europa.
Lo scandalo approvvigionamenti – Dall’entrata di Von Der Leyen al dicastero della difesa si è fatto sempre più comune il ricorso a consulenze esterne e a contratti diretti per velocizzare gli approvvigionamenti da parte dell’esercito. Solo nel 2015 e nel 2016 sono stati spesi almeno 200 milioni di euro per consulenti esterni. Per riformare l’esercito tedesco la Von Der Leyen assunse Katrin Suder come segretario degli armamenti. La donna era stata in precedenza una top manager presso la società di consulenza McKinsey. Suder, portò con sé un suo collega di McKinsey, Gundbert Scherf. Insieme i due istituirono un nuovo project management per i progetti di difesa. Durante questo periodo, aumentò considerevolmente il ricorso alle consulenze esterne. Non solo da McKinsey, ma anche da Accenture, nota società di consulenza gestionale e servizi tecnologici. Così, solo le spese per Accenture passarono velocemente dai 459mila euro del 2014 a 4,2 milioni nel 2017 e 20 milioni nel 2018.
I fatti avrebbero portato ad una verifica da parte della Corte dei conti tedesca e all’apertura di una commissione d’inchiesta al Bundestag per appalti illeciti, dove le sedute si stanno svolgendo in questi giorni. La Corte dei conti federale, infatti, ritiene che tali spese non fossero necessarie e critica il fatto che spesso le direttive sugli appalti pubblici non siano state rispettate.
Il principio è quello che quando la Bundeswehr commissiona servizi esterni, deve dimostrare la necessità, controllare la redditività e, di norma, anche renderli pubblici in ottica concorrenziale. Tuttavia, è stato riscontrato che ciò non è avvenuto in diversi casi. In un rapporto confidenziale dell’ottobre 2018, secondo il quotidiano economico Handelsblatt, i revisori dei conti constatano che su un campione di 56 contratti 44 assegnazioni erano dirette, ossia senza una procedura formale.
Nel corso della sua audizione dinanzi alla commissione d’inchiesta del Bundestag incaricata di far luce sulla vicenda, il generale Erhard Buehler, già direttore per la Pianificazione del ministero della Difesa, e anch’egli coinvolto nella vicenda, ha affermato che “senza consulenti esterni, le forze armate non sarebbero state in grado di avviare il loro ammodernamento”, fortemente desiderato dalla titolare del dicastero.
Il generale Buehler e Timo Noetzel, dipendente della società di consulenza Accenture, sono stati i primi testimoni chiave dello scandalo consulenze ad essere ascoltati dalla commissione d’inchiesta del Bundestag. Secondo i membri dell’organo parlamentare, grazie ai servizi offerti al Ministero della difesa, Accenture ha potuto aumentare gli ordini delle consulenze fino a 22 milioni di euro nel 2018.
Tutto ciò sarebbe stato reso possibile dal fatto che il generale Buehler, Noetzel e Katrin Suder, “si conoscevano”. In seguito all’emergere dello scandalo Katrin Suder si sarebbe dimessa. A questo caso si aggiunge un altro minore, quello della Gorch Fock, veliero militare tedesco risalente agli anni 50’, il cui costo di “ristrutturazione” è lievitato da 10 a 135 milioni di euro e per il quale la ministra non si è mai assunta le responsabilità, dichiarando che “nessuno è responsabile”, attirando le accuse dei media e di membri dell’opposizione e del proprio partito.
Infine, le critiche di alcuni parlamentari ed ex ministri della difesa, come Hans-Peter Barthel in carica Spd, che in un rapporto avrebbe detto che la Bundeswehr mancherebbe di personale, materiali e tecnologia, al quale fa eco Rupert Scholz, ex ministro della difesa nel terzo governo Kohl, che ha definito la situazione “disastrosa”.
Le accuse di plagio e il sollievo di Berlino – In merito ai propri fallimenti, Von Der Leyen ha sempre accusato i suoi predecessori, ma questa strategia poteva funzionare al primo mandato, dopo il secondo una giustificazione è più difficile. E proprio con uno dei suoi predecessori alla difesa, Karl-Theodor Zu Guttenberg, la candidata in pectore per la Commissione europea condivide un’accusa di plagio sulla tesi di dottorato. Il primo fu costretto a dimettersi dopo un lungo processo mediatico e le accuse ricevute da parte della propria università. Alla Von Der Leyen venne riservato un altro trattamento. Infatti, la commissione riconobbe l’errore dichiarando l’assenza di dolo.
Ma non sono solo le macchie sul passato a mettere in cattiva luce la ministra, ma anche l’opinione dei giornali. In un lungo articolo del settimanale “Die Welt” si legge che l’invio di Von Der Leyen a Bruxelles sarebbe “una liberazione per Berlino” e “un peso in meno per il proprio partito”. Infatti, in seguito ai vari fallimenti, la ministra è diventata uno dei membri meno apprezzati del governo Merkel IV. Non ultimo Martin Schulz, ex presidente dell’Europarlamento, che ha definito la Von Der Leyen “il ministro più debole a Berlino”. A questo punto la domanda è quanto una donna che abbia fallito su diversi fronti e non sia poi tanto apprezzata in patria, possa provare a riformare un’istituzione che è in seria difficoltà ed è attaccata da diversi fronti.
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Milano, 12 feb. (Adnkronos) - Il conto in Olanda dove sono stati sequestrati i soldi versati da Massimo Moratti, nell'ambito di una truffa in cui è stato usato il nome del ministro della Difesa Massimo Crosetto, risulta intestato a più persone straniere su cui ora sono in corso gli accertamenti per verificarne l'esistenza e anche per capire eventuali collegamenti con altri soggetti. E' quanto si apprende da fonti investigative.
In particolare, da quanto emerge, sul conto olandese risultano versati i 980mila euro della truffa al presidente di Saras, soldi che il gruppo avrebbe tentato di spostare altrove, ma la tempistica non ha giocato a loro favore e il 'congelamento' del denaro è arrivato prima.
In attesa degli esiti delle rogatorie, si attendono già domani, in procura a Milano si continua a lavorare anche sui numeri telefonici usati per mettere a segno i plurimi tentativi di truffa - ora usando il nome del ministro o del suo staff - nei confronti del gotha dell'imprenditoria e della finanza.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Sicurezza negli stadi, contrasto alla criminalità e prevenzione dei comportamenti illeciti. Sono le tematiche al centro del tavolo presieduto dai ministri dell’Interno e per lo Sport e i giovani, Matteo Piantedosi e Andrea Abodi che hanno incontrato i presidenti di Figc Gabriele Gravina, Lega serie A, Ezio Simonelli, Lega nazionale professionisti serie B, Paolo Bedin, Lega italiana calcio professionistico, Matteo Marani, Lega nazionale dilettanti, Giancarlo Abete. Presenti anche il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il capo della Polizia, Vittorio Pisani e il presidente dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, Mario Improta.
La riunione è stata l’occasione per proseguire il confronto già avviato su proposte e iniziative da mettere in campo congiuntamente. L’obiettivo rimane quello di tutelare le tifoserie sane e di individuare in maniera chirurgica coloro che vanno allo stadio per attuare comportamenti criminali e violenti, assicurando un ambiente più sicuro e vivibile per tutti gli appassionati. Il tavolo ha anche discusso di azioni concrete per contrastare le scommesse illegali e per arginare il fenomeno della pirateria audiovisiva, sanzionando i fruitori dei contenuti illegali. Prossimo incontro tra un mese. Così una nota congiunta dei ministri dell'Interno e per lo Sport e i giovani.
Londra, 12 feb. (Adnkronos) - Non sarà consentito l'alcol ai Mondiali del 2034 in Arabia Saudita. Lo ha dichiarato l'ambasciatore saudita nel Regno Unito, il principe Khalid bin Bandar Al Saud. I tifosi che assisteranno al torneo non potranno trovare bevande alcoliche negli hotel, nei ristoranti o negli stadi. L'Arabia Saudita è un paese differente dal Qatar, dove l'alcol era disponibile in alcuni posti durante i Mondiali del 2022, e non ci saranno eccezioni per questo torneo. "Al momento, non consentiamo l'alcol", ha detto Al Saud a LBC.
"Ci si può divertire molto senza alcol, non è necessario al 100% e se vuoi bere dopo essere andato via, sei il benvenuto, ma al momento non abbiamo alcol. Un po' come il nostro clima, è un paese secco". L'Arabia Saudita è stata confermata come paese ospitante della Coppa del Mondo a dicembre, nonostante le preoccupazioni sui diritti umani. Alla domanda se i tifosi gay di calcio sarebbero stati al sicuro nel paese, Al Saud ha aggiunto: "Daremo il benvenuto a tutti in Arabia Saudita. Non è un evento saudita, è un evento mondiale. E in larga misura, daremo il benvenuto a chiunque voglia venire".
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - Le attiviste del Referendum Cittadinanza hanno lanciato un appello via social alle artiste e agli artisti che in questi giorni si esibiranno sul palco del Festival di Sanremo: dire Sì all’Italia che riconosce tutte le sue figlie e tutti i suoi figli direttamente dall’Ariston. La cantante Giorgia e Brunori Sas sono stati i primi a rispondere all'appello e, insieme alle attiviste di ActionAid Utibe Joseph e Kejsi Hodo, hanno cantato il celebre brano di Toto Cutugno L'Italiano.
Gli artisti, poi, hanno ricevuto in dono un ciuccio con un nastrino tricolore da portare con sé sul palco, come simbolo di tutti quei figli e figlie d'Italia che non hanno ancora il riconoscimento della cittadinanza. Il referendum cittadinanza ha ricevuto l'ok dalla Corte Costituzionale lo scorso 20 gennaio insieme agli altri 4 quesiti sul lavoro promossi dalla Cgil. Andrà al voto in primavera.
Dopo la bocciatura del quesito sull'Autonomia la sfida del quorum si fa più ardua, ed è per questo che i promotori partono proprio dal più popolare spettacolo televisivo italiano per richiamare l'attenzione del Paese sull'appuntamento referendario. Il referendum cittadinanza è stato promosso da +Europa, Possibile, Dalla Parte Giusta della Storia, ActionAid, Libera, Arci, Italiani senza Cittadinanza, Conngi, insieme a una grande rete di oltre 70 organizzazioni.
Milano, 12 feb. (Adnkronos) - La competenza territoriale si radica a Milano, da qualunque lato si inquadri la questione. Lo sostiene la Cassazione nelle motivazioni sul caso Visibilia che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanchè con l'ipotesi di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid. Nel provvedimento, che segue la decisione dello scorso 29 gennaio, si rigetta la richiesta della difesa di considerare singole ipotesi di truffa (e non una truffa continuata) e di radicare la competenza a Roma.
Per il collegio della seconda sezione penale presieduta da Anna Petruzzellis - chiamato a rispondere alla questione sollevata dalla giudice delle indagini preliminari di Milano Tiziana Gueli - dato che la procura meneghina ha rilevato che l'ultima erogazione dei contributi è stata pagata a un dipendente in una banca nel Milanese, "deve essere affermata la competenza territoriale del Tribunale di Milano". Nell'indagine, coordinata dai pubblici ministeri Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo (e quindi continuando a lavorare) causando un 'danno' di oltre 126 mila euro versati dall'Inps.
"La soluzione - si legge nella decisione della Cassazione - non cambia nel caso in cui si voglia ancorare la competenza territoriale al momento della richiesta della cassa integrazione, posto che dalla documentazione prodotta in atti risulta che la richiesta è stata inviata alla sede Inps di Milano e che sempre la sede Inps di Milano ha autorizzato la cassa integrazione". Infine, a rafforzare la competenza territoriale il fatto che "avendo le società sede a Milano, il delitto di truffa si è comunque consumato a Milano, al momento della acquisizione dell’ingiusto profitto da parte delle società, che si realizza in concomitanza con la percezione dei contributo da parte dei lavoratori". L'udienza preliminare sul caso Visibilia riprenderà come da calendario il 26 marzo prossimo.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato la proposta di legge recante 'modifiche alla disciplina della Fondazione Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma'. I voti favorevoli sono stati 140, 84 quelli contrari e 3 gli astenuti.
Roma, 12 feb. (Adnkronos) - "Ho visto Sanremo ieri sera, erano anni che non lo vedevo, ma sono rimasto sveglio fino alle 2 per vedermelo tutto. Mi è piaciuto per la qualità espressa, è una vetrina italiana vera. Come ha detto Jovanotti è un po’ come Natale, capodanno, carnevale". Filippo Ricci, direttore creativo della Stefano Ricci Spa, ha commentato così con l'Adnkronos la prima serata del 75esimo Festival di Sanremo e gli outfit del conduttore Carlo Conti creati dalla maison.
Che emozione è stata vedere Carlo Conti con i vostri abiti in apertura del 75esimo Festival della Canzone italiana?
"Siamo abituati a palcoscenici internazionali, ma è la prima volta che saliamo con rispetto sul palco dell'Ariston, tra l'altro con il conduttore e direttore, e quindi è stata una bella emozione. Ero un po' in apprensione che questo outfit gli tornasse bene addosso in una serata movimentata. E' fatto tutto al 100% in Italia, su misura per Carlo, e c'è stato dietro un lavoro di ricerca, insieme a lui, dei tessuti e della costruzione dei modelli in questi mesi, quindi è stato parte proattiva della ricerca e dello sviluppo degli outfit per queste cinque serate", ha spiegato Filippo Ricci.
Che idea avete avuto nello sviluppo degli outfit? Ne utilizzerà uno a serata?
"L'idea che abbiamo avuto, sin dall'inizio, è stata quella di fare un percorso di sartorialità. Noterete che sono tutti outfit abbastanza rigorosi, anche se la qualità dei tessuti conferisce un senso di morbidezza. L'idea era di dare un concetto di eleganza senza tempo perché Sanremo appartiene alla cultura del Paese. Poi ieri sera abbiamo giocato con il colore, il midnight blu, questo blu notte che è ben diverso dal classico nero, anche se ci saranno degli outfit scuri in seguito. Non conosco la sequenza, visto che la deciderà lui con il proprio staff ogni sera. Sono tutti pronti e a disposizione, con un nostro sarto dedicato dietro le quinte. Carlo ha più scelte, ma credo userà un outfit a serata perché da quello che ho visto ieri, nel movimento veloce tra uno spazio e l'altro credo che voglia mantenere un ritmo serrato per le tempistiche sceniche sue".
Quali emozioni ci sono state durante la prima serata del Festival?
"E' stato bello vedere Papa Francesco e ascoltare il suo messaggio, credo che sia la prima volta nella storia del Festival, quindi anche solo quella è stata un'immagine potente. Poi Jovanotti ha provocato una scarica d’energia positiva, da re dell'entertainment", ha spiegato il direttore creativo della Stefano Ricci Spa.
Carlo Conti era preoccupato di non riuscire a valorizzare la classe e la modernità degli smoking, ci è riuscito?
"Ci è riuscito assolutamente, ha un bel portamento, e gli ho detto 'sei proprio un bel modello'. E' un uomo che sa stare sul palcoscenico e vestire dei capi sartoriali. Quello di ieri non era un capo semplicissimo, è una giacca smoking in velluto blu, tra l'altro quello è un jersey di velluto, quindi più morbido, ma lo vestiva molto bene, con i tre pezzi, e sotto aveva un gilet in lana coordinato con il pantalone mohair. Abbiamo voluto fare proprio il tocco estremo di sartorialità con tutto il bordino in raso che è stato fatto su tutto il revere. L'idea era quella di rispettare un percorso abbastanza classico della sartorialità italiana e fiorentina, perché se si va a vedere la spalla, è una vecchia scuola fiorentina il modo di realizzarla in maniera morbida, quindi la giacca è molto leggera".
Queste sera la seconda serata con nuove sorprese?
"Gli abiti sono smoking oppure giacche da cocktail, quindi ci sarà un'alternanza dove Carlo ha possibilità di scelta anche tra cravatta o papillon. Ci hanno scritto in molti sui social, anche dall’estero a conferma di una vetrina internazionale come Sanremo, proprio per avere questa informazione, ed è molto divertente. La cosa interessante è che ci arrivano messaggi da tutto il mondo, perché è il Festival della canzone italiana, è italianissimo, ma lo guardano in America, lo guardano gli italo-americani, lo guardano in Sud America, lo guardano a Est, e comunque la visibilità internazionale è importante. Questo è un palcoscenico di italianità che richiama la musica italiana in generale ma non solo", ha spiegato Filippo Ricci la cui maison vende in tutto il mondo.
I nostri mercati principali?
"Noi produciamo tutto in Italia, ma in Italia vendiamo poco. Noi vendiamo a clienti in tutto il mondo, con le nostre 82 boutique e in Italia ne abbiamo due a Firenze dove è anche la sede dell'azienda, due a Milano, uno a Porto Cervo. Tra i mercati più importanti gli Stati Uniti, le capitali del continente europeo come Londra e Parigi, al Middle East, Dubai, fino alla Cina. A Carlo Conti abbiamo fornito tutto l'outfit, dalle scarpe, alle camicie, e abbiamo anche fatto diversi capi sportivi per le conferenze stampa e gli altri impegni del Festival. Dalle giacche in maglia sportive con le sneaker più casual e abbiamo lavorato insieme per fargli provare un po' di tessuti anche particolari"ha concluso Filippo Ricci. (di Emanuele Rizzi)