"Meno male che siamo uniti. Dieci buone ragioni per non correre liberi e selvaggi": questo è il titolo dell'inchiesta di Brando pubblicata sul mensile, nel numero di dicembre 2018
È il giornalista e scrittore genovese Marco Brando ad aggiudicarsi il Premio Giornalistico Antonio Maglio 2019 con la sua inchiesta sull’Europa “Meno male che siamo uniti. Dieci buone ragioni per non correre liberi e selvaggi”, pubblicata sul mensile “FqMillennium”, nel numero di dicembre 2018. Secondi classificati la giornalista e fotografa freelance Ilaria Romano, con il reportage sui migranti “Dentro e fuori dai ghetti, la vita dei braccianti della Capitanata” e la giornalista Lucia J. Iaia, con l’inchiesta sull’invaso incompiuto del Salento “Il Pappadai dello scandalo. Già spesi 250 milioni di euro per un’opera inutilizzabile”.
Giornalista dal 1982, Marco Brando ha lavorato oltre 16 anni all’Unità, dove è diventato inviato e ha seguito, tra l’altro, tutta l’inchiesta “Mani Pulite”. Dopo altre esperienze professionali, nel 2000 ha aperto a Bari il dorso di cronaca pugliese del Corriere della Sera, il Corriere del Mezzogiorno. Poi una parentesi come scrittore e di nuovo caporedattore centrale di City e caposervizio del settimanale Nuovo. Al momento Brando ha un blog su Ilfattoquotidiano.it e collabora con il mensile “Millennium”.
Giunto all’ottava edizione, il premio giornalistico “Antonio Maglio” è organizzato dall’Associazione Antonio Maglio e il Comune di Alezio, con la collaborazione e/o il patrocinio dell’Ordine dei giornalisti, della Federazione nazionale della Stampa italiana, di Assostampa Puglia, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Lecce, Università del Salento e d’intesa con la famiglia Maglio, “per ricordare, attraverso la promozione del lavoro giornalistico, la figura e le qualità umane e professionali del giornalista salentino”. La cerimonia di premiazione si svolgerà ad Alezio (Lecce) venerdì 2 agosto prossimo, con inizio alle ore 20:30, sul piazzale del Museo Messapico, intitolato ad Antonio Maglio.