“Le parole di Manlio Di Stefano su Matteo Salvini? Non commento quello che dice, è uno che in Parlamento prendono tutti in giro. E’ un personaggio folkloristico, appartiene a quell’ala del M5s che è, appunto, un po’ folkloristica. Io lascerei stare”. Così, ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, il deputato della Lega, Igor Iezzi, commenta l’ultima staffilata del sottosegretario agli Esteri del M5s, Manlio Di Stefano, al ministro dell’Interno (“Salvini si sente Maradona ma è un Higuain fuori forma”).

E sulla pervicace posizione della Lega in materia di politica migratoria, il parlamentare del Carroccio puntualizza: “Non ci sentiamo soli per due motivi. Innanzitutto, abbiamo quasi il 40% dei consensi nei sondaggi, quindi la gente condivide le nostre posizioni sul fronte dell’immigrazione. E devo dire che anche coi 5 Stelle non ci sentiamo soli. Col M5s, al di là delle battute folkloristiche di qualcuno, stiamo lavorando seriamente per trovare una sintesi sugli emendamenti al decreto sicurezza bis. Ovviamente partiamo da posizioni iniziali assolutamente distanti, almeno con una parte die 5 Stelle. Tra l’altro, in questi giorni le posizioni di Di Maio non mi sembra che siano moderate, ma in linea con noi della Lega“.

Bordata anche al ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che oggi in una intervista al Corriere della Sera bacchetta Salvini, replicando così alle accuse di scarso impegno della Marina Militare nel fronteggiare gli sbarchi di migranti (“Quanto sta accadendo in questi giorni si sarebbe potuto evitare. lo avevo detto a Matteo Salvini: senza la missione Sophia torneranno le Ong. Non ha voluto ascoltare e adesso si lamenta”).

Iezzi non ci sta: “Ho letto la sua intervista rilasciata al Corriere della Sera, sempre che si tratti di una intervista, perché ormai ho imparato a credere poco ai virgolettati sui giornali. Le sue parole fanno il paio con le dichiarazioni di Di Stefano. La cosa sconvolgente è che la Trenta sia ministro. Il punto di questo dissidio tra Trenta e Salvini è questo: le navi militari non fanno assistenza agli scafisti, non fanno i taxi del mare per portare gli immigrati da una parte all’altra dell’universo. I militari hanno un compito un po’ più alto. Devono difendere i confini”.

E chiosa: “Quando c’era la missione Sophia, il numero degli sbarchi era maggiore. Se lo scafista seduto sul suo seggiolino sulla spiaggia vede all’orizzonte una nave, che sia ong o militare, manda anche a nuoto gli immigrati perché sa che verranno raccolti. La Trenta ha anche detto che aveva dato la disponibilità dei militari a trasbordare gli immigrati. Ma i militari non devono trasbordare o stare lì a dare una mano, non è il loro ruolo”.

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