In soli 5 mesi il 96% dei microappalti affidati dai piccoli Comuni grazie ai 400 milioni stanziati con l’ultima legge di Bilancio si è trasformato in un cantiere per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici. A dare conto dello sprint dei lavori, definito “una sorta di miracolo nel panorama italiano dei lavori pubblici” in cui mediamente per appaltare e realizzare piccole opere ci vogliono più di due anni e mezzo e per quelle grandi 16 anni, è Il Sole 24 Ore, che elabora i dati della Ragioneria generale dello Stato. I 400 milioni destinati ai Comuni con meno di 20mila abitanti sono stati sbloccati con un decreto del Viminale già a gennaio e lo stato di avanzamento dei cantieri nei 7.393 enti coinvolti è già a quota 36% da quando (15 maggio) è scaduto il primo termine per l’avvio delle opere. E sono stati erogati 135,4 milioni su 366 appaltati.
Il quotidiano di Confindustria spiega che è merito della corsia veloce ispirata al “modello spagnolo”. La manovra e il decreto Sblocca cantieri, va ricordato, hanno introdotto deroghe al Codice appalti prevedendo che i lavori fino a 40mila euro possano essere affidati con affidamento diretto e quelli tra 40mila e 150mila euro con affidamento diretto previa consultazione di tre operatori economici. E i contributi ai piccoli Comuni ricadevano tutti in queste fasce: andavano dai 40mila euro per i Comuni con popolazione inferiore ai 2mila abitanti ai 100mila per quelli con un numero di abitanti tra 10.001 e 20mila.
“I dati sin qui acquisiti sui microappalti gestiti dai Comuni confermano l’efficacia di questa misura”, ha commentato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’incontro con i sindacati autonomi a Palazzo Chigi. “È una strada che sta dando buoni frutti e che possiamo incrementare”. Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, dal canto suo ha ripreso i dati chiosando: “Prima davano i soldi a pioggia agli amici e non controllavano, noi abbiamo fissato dei paletti e previsto che togliamo gli stanziamenti se le scadenze non vengono rispettate. E questi sono i risultati, quelli veri… Io non ci credo che la gente in Italia si alza la mattina e il suo primo pensiero sono le Carola di turno. Il primo pensiero è lavorare, sentirsi sicuri e guardare al futuro. E noi ce la mettiamo tutta per raggiungere questi obiettivi”.
A maggio, ricorda poi Di Maio, il ministero dello Sviluppo economico ha assegnato altri 500 milioni a valere sul Fondo sviluppo e coesione per interventi di efficientamento, risparmio energetico dell’illuminazione pubblica e utilizzo di fonti rinnovabili, mobilità sostenibile, messa in sicurezza del patrimonio comunale e superamento delle barriere architettoniche. In questo caso i cantieri vanno avviati entro fine ottobre. “Significa lavoro, meno burocrazia e sviluppo dei territori che per anni la politica aveva abbandonato”, rileva il leader M5s.