Le navi delle ong devono essere sempre sequestrate e il comandante subito arrestato. E’ quanto prevedono due emendamenti presentati dalla Lega al decreto Sicurezza bis. Sono 547 le proposte di modifica presentate nelle Commissioni Affari costituzionali e Difesa. Per quanto riguarda la maggioranza 44 sono stati depositati dal M5s e 21 dal Carroccio. Il gruppo che ha presentato più proposte di modifica è Forza Italia, con 161, seguito da Fratelli d’Italia, 128, e dal Partito democratico, 119.
Secondo una proposta del partito di Matteo Salvini, l’imbarcazione delle organizzazioni non governative che non ottemperano al divieto di non transitare nelle acque territoriali, saranno sempre sequestrate e confiscate. L’attuale formulazione dell’articolo 2 del decreto stabilisce che il sequestro cautelare e la successiva confisca della nave scatta “In caso di reiterazione commessa con l’utilizzo della medesima nave”. L’emendamento cancella questa frase, facendo scattare sempre la sanzione accessoria.
Una proposta analoga è stata presentata dal M5s a firma di Anna Macina e Devis Dori. Il testo prevede anche che la nave sequestrata possa essere impiegata dagli organi di polizia. I 5 stelle chiedono anche che siano “imputabili all’armatore e al proprietario della nave gli oneri di custodia delle imbarcazioni sottoposte a sequestro cautelare”.
Un altro emendamento leghista prevede che il comandante della nave di una ong che compie il “delitto di resistenza o violenza contro nave da guerra” verrà sempre arrestato. Il testo introduce una fattispecie a quelle previste dall’articolo 380 della procedura penale, che definisce i reati per i quali scatta “l’arresto di chiunque è colto in flagranza” nel commettere una serie di reati. Tra essi è aggiunto, appunto, quello di “resistenza e violenza contro nave da guerra”.
Una proposta firmata dal leghista Igor Iezzi stabilisce, poi, che le sanzioni a carico delle navi che non rispettano i divieti introdotti dal decreto ammonteranno a somme tra i 250 mila euro e un milione, rispetto alle cifre attualmente previste dallo stesso decreto che vanno da 10 mila a 50mila euro.
Si allargano, poi, i casi in cui un cittadino di un Paese dell’Ue può essere espulso. L’attuale codice penale, all’articolo 325, stabilisce che “il giudice ordina l’espulsione dello straniero ovvero l’allontanamento dal territorio dello Stato del cittadino appartenente ad uno Stato membro dell’Unione europea, oltre che nei casi espressamente preveduti dalla legge, quando lo straniero o il cittadino appartenente ad uno Stato membro dell’Unione europea sia condannato alla reclusione per un tempo superiore ai due anni“. L’emendamento abbassa a un anno la pena che fa scattare l’espulsione.
Il Carroccio non ha presentato, invece, l’emendamento che allargava i poteri del Viminale, dandogli il potere di bloccare il trasbordo dei migranti e il loro sbarco. Il dietrofront è arrivato, a quanto si apprende, su intesa con il Movimento 5 stelle che in mattinata aveva protestato con l’alleato di governo, accusandolo di aver presentato “emendamenti non concordati”.
I pentastellati, da parte loro, chiedono che i gommoni e le barche con cui i migranti riescono ad arrivare autonomamente sulle coste italiane potranno essere assegnate alle associazioni no profit che ne facciano richiesta. L’attuale normativa, la legge Turco-Napolitano, prevede la distruzione delle barche nell’ottica della lotta agli scafisti, o l’assegnazione agli organi dello Stato.
“Dicano apertamente che i naufraghi devono morire – commenta Alessandro Metz, armatore del veliero Alex, della ong Mediterranea – Noi pensiamo il contrario. In ogni caso queste sanzioni non ci impediranno di salvare vite, che valgono più di un milione di euro”. “Con i soldi dovuti dalla Lega, avremmo potuto fare almeno 49 salvataggi”, ha aggiunto Metz.
“Dalla Lega multe fuori di ogni logica umana, a dir poco temerarie, per le ong che non rispettano il di sicurezza. Il Carroccio ha stabilito che le ong sono il male assoluto; Salvini pensi invece ai rimpatri assistiti, oramai ai minimi storici”, afferma il senatore del Pd Edoardo Patriarca. “Due pesi e due misure. La Lega pretende di restituire 49 milioni in 80 anni, ma poi vuole subito dalle ong fino a un milione nel caso la legge sia violata – conclude Patriarca – Salvini pensi piuttosto a garantire un arrivo sicuro in Italia e in Europa da parte di chi ne ha diritto”.
Occorre “porre fine alla criminalizzazione delle Ong e rivedere il decreto sicurezza bis”. Lo chiede Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa. “Credere che non avere nessuno che cerca e salva le persone nel Mediterraneo sia un deterrente – sottolinea Sami – è dimostrato, non solo dai dati ma anche dai fatti, che non funziona, significa lasciar morire proporzionalmente in mare più persone”.