“Lega? Certamente va al 38% nei sondaggi non solo per la propaganda sui migranti, ma perché non si risolve nessuno dei grandi problemi di questo Paese. E allora chi grida al nemico, agli avversari alle porte, ai barbari che ci minacciano vince perché almeno dice qualcosa”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus, dal filosofo Massimo Cacciari, che ribadisce le sue note critiche anche al Pd: “Entra nella questione migranti solo per litigare al suo interno. Minniti? Tutti sanno che io non ho mai fatto il tifo per lui. Sostanzialmente la linea di Minniti è quella che invano ha cercato di perseguire anche Salvini: scarichiamoli tutti in Libia, chi s’è visto s’è visto, che li ammazzino, che li torturino, chi se ne frega, basta non vederli. Il punto è che questa linea si sta rivelando impotente e questo è il dramma di Salvini. Anzi, forse per lui non è un dramma perché così può continuare a speculare”.
Cacciari spiega: “Con la linea di Salvini l’immigrazione clandestina continua, ma soprattutto fallisce totalmente la linea dei rimpatri, come era evidente, visto che sono necessari degli accordi coi Paesi interessati. E siccome questi accordi non esistono, è chiaro che questa storia dei rimpatri è una colossale bufala. Per coprire questo fallimento totale sul fronte delle politiche di migrazione, ecco che provvidenzialmente ogni settimana arriva una nave da tenere al largo, mentre decine di barchini sbarcano lo stesso e al confine del Friuli Venezia Giulia continuano a passare immigrati. E allora, col sostegno volontario o involontario di tutti i media, bisogna coprire tutto con la propaganda della nave che si tiene al largo per giorni“.
E agigunge: “Tutto questo è l’immagine clamorosa del fallimento totale italiano ed europeo sulle politiche di migrazione. Tutti sanno che soltanto per il Lombardo-Veneto, per tenere insieme i nostri servizi e la nostra economia, da qui al 2020 saranno necessarie 70mila persone. Lo sanno tutti quelli che conoscono le cose. Lo sa anche Salvini. Ma, invece di programmare questa esigenza, in modo da governare questi fenomeni inevitabili, si va avanti cercando di raccattare qualche voto. E’ una cosa da non credere. Il livello di incompetenza, di barbarie, di dilettantismo a cui siamo giunti è incredibile, da parte di tutti. Non è che ci sia un tentativo di discorso razionale da parte di qualcuno, perché anche all’interno del Pd fanno casino tra di loro“.
L’ex sindaco di Venezia chiosa: “Abbiamo un ministro che dice: ‘Se la veda questo mio collega di governo’. Questo significa che manca ogni cultura istituzionale. Non si comprende nemmeno che ci deve essere solidarietà tra coloro che hanno responsabilità di governo. Sono davvero cose fuori dal mondo. Se la gente non comincia a capire questo ‘a b c’ della politica, di uno Stato, delle istituzioni, beh, non c’è più mica niente da fare. O governiamo questi processi, senza alcun buonismo, facendo politiche di immigrazione mirate, oppure affidiamoci alla buona stella, sperando che qualche santo provveda. Guerra alle ong? E’ pura propaganda. Molte volte le ong, secondo me del tutto involontariamente, hanno portato qualche votarello a Salvini. Loro – conclude – i naufraghi li trovano e li prendono a bordo, sapendo benissimo che in Libia la situazione è un inferno. Lo sanno tutti, lo sapeva Minniti, lo sa Salvini. Ci va bene? Abbiamo la coscienza a posto quando rimandiamo questi poveracci in Libia? Chi ce l’ha, beato lui. Io non ce l’ho. Ma non è che con questo butto la croce su Salvini, ma su me stesso e su una situazione di imbarbarimento spaventoso in tutta Europa. Tutti i discorsi sui diritti umani sono andati completamente a farsi fottere. Secondo me, è in corso una mutazione di natura antropologica, perché se 20 anni fa a qualcuno di noi avessero raccontato che si sarebbe restati indifferenti di fronte a donne e bambini che muoiono annegati per fuggire da miseria e guerra, non c’avremmo creduto”.