I Verdi ammorbidiscono i toni e i sovranisti di Identità e democrazia si scoprono possibilisti sul sostegno a Ursula Von der Leyen, designata dai capi di stato e di governo a succedere a Jean-Claude Juncker. In attesa del voto dell’Eurocamera previsto per il 16 luglio, la ministra della Difesa tedesca ha avviato i colloqui con le famiglie politiche a Bruxelles per raggiungere la maggioranza assoluta dell’emiciclo (376 voti). Per ottenere i voti necessari dovrebbe bastare il sostegno di Ppe, socialisti e Renew Europe (ex Alde) che sommati hanno 444 seggi. L’incognita però è rappresentata dai socialisti, con una parte degli eurodeputati del gruppo – i tedeschi della Spd in testa, oltre alle delegazioni di Regno Unito, Austria, Francia, Spagna e paesi del Benelux – che si prepara a votare contro. In questo scenario, una carta da giocare per Von der Leyen potrebbe essere quella dei Conservatori Ecr, di cui fanno parte i polacchi del PiS che hanno già dato il loro sostegno alla tedesca in Consiglio.
Ma anche la trattativa con i Verdi, quarto gruppo con 74 eurodeputati, in questo scenario ancora incerto resta centrale. Hanno criticato, come del resto ha fatto anche Juncker, la mancanza di trasparenza nel processo delle nomine ai vertici in Europa e la co-presidente del gruppo Ska Keller ha spiegato di attendere “proposte di riforma molto concrete”, aggiungendo che “i verdi sono stati molto costruttivi, ma sono stati esclusi dalle trattative“. I Verdi chiedono inoltre a von der Leyen un impegno sui contenuti e in particolare “un coerente impegno sul clima, una maggiore attenzione alla coesione sociale e il rispetto dei diritti civili all’interno e dei diritti umani all’esterno”.
Possibilisti anche i sovranisti di Id: se qualche giorno fa il capogruppo Zanni (Lega) aveva invitato l’europarlamento a votare contro von der Leyen, adesso dice: “Noi valuteremo nel merito, come sempre fatto. Vediamo da qui al 16 luglio”, quando si voterà, “gli elementi che metterà in campo, sia in termini di linee programmatiche, sia di maggiori elementi riguardo alla squadra che vorrà mettere in piedi e valuteremo – spiega – se dare supporto o no”. Valutazione in corso anche per i 14 5 Stelle in Europa, che rientrano nel gruppo dei 56 non iscritti.
Intanto la candidata alla presidenza della Commissione Ue domani incontrerà i Socialisti, la mattina, per poi vedersi con i Liberali di Renew Europe e con i Verdi. Il dibattito in Parlamento è fissato per martedì prossimo, a Strasburgo; il voto per l’elezione di Ursula von der Leyen è in agenda subito dopo il dibattito. Esiste anche la possibilità, per ora del tutto teorica, che il voto venga rimandato alla plenaria di settembre, come accadde per la rielezione di José Manuel Barroso nel 2009.