Sulla richiesta del pubblico ministero, indagato a Perugia per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto il collega Luca Palamara, dovranno esprimersi la Terza e la Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli
Stefano Rocco Fava, pubblico ministero di Roma indagato a Perugia per favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto il collega Luca Palamara, ha chiesto al Consiglio superiore della magistratura di essere trasferito.
In particolare Fava, autore di un esposto contro i colleghi Paolo Ielo e Giuseppe Pignatone, ha chiesto di essere destinato come giudice al tribunale di Tivoli o in alternativa di Velletri. Sulla richiesta dovranno esprimersi la Terza e la Prima Commissione di Palazzo dei Marescialli, che gli aveva aperto la procedura di trasferimento d’ufficio per incompatibilità in relazione ai fatti contestati nell’inchiesta penale. Procedura che sarà archiviata nel caso la richiesta di trasferimento venisse accolta.
Al vaglio del Csm c’è anche la richiesta di trasferimento avanzata in prevenzione dal pm Luca Palamara, indagato per corruzione, che ha chiesto come sede di destinazione il tribunale dell’Aquila. Al momento la prima commissione ha dato parere favorevole. Su Palamara pende anche la richiesta di sospensione cautelare dallo stipendio e dalle funzioni ed è attesa a breve la decisione della sezione disciplinare.