Nel 2019 il pil italiano dovrebbe crescere dello 0,1%, trainato dai consumi privati che risentono positivamente dal reddito di cittadinanza e dal calo dei prezzi dell’energia. Ma è probabile che questi fattori positivi “vengano attenuati da un mercato del lavoro meno dinamico e dal calo della fiducia dei consumatori associata all’aumento di risparmi preventivi”. Nel 2020 il progresso del pil arriverà invece a +0,7%. A scriverlo è la Commissione europea nelle previsioni economiche d’estate diffuse oggi, che confermano le stime di primavera pubblicate all’inizio di magio. Il risultato è che la Penisola resta ultima per crescita nella Ue in entrambi gli anni. Nel 2019 l’Eurozona registrerà in media un progresso dell’1,2%, destinato a salire a +1,4% l’anno dopo. Dietro Roma quest’anno si piazza Berlino, che rallenta dal +1,4% del 2018 al +0,5% previsto per quest’anno, ma nel 2020 risalirà a +1,2%.
Quest’anno in Italia, sottolinea Bruxelles, la spesa in conto capitale, “specie gli investimenti in impianti, è previsto che rimarrà fiacca, a causa delle deboli prospettive di domanda e delle incertezze legate alla politica“. La crescita “marginale” del 2019 sconta un “contesto esterno difficile“, mentre l’anno venturo “l’attività economica dovrebbe rimbalzare moderatamente dello 0,7%, in linea con il graduale miglioramento delle prospettive del commercio globale, beneficiando di un effetto di trascinamento positivo e degli effetti di calendario, dato che il 2020 ha due giorni lavorativi in più del 2019″.
Nel rapporto si ricorda che “le tensioni sui mercati sono recentemente scemate, prima a causa delle aspettative di allentamento della politica monetaria e poi ulteriormente aiutate dalla correzione dei conti adottata dal Governo con l’assestamento di bilancio. La correlata compressione dei tassi sul debito, se sostenuta, potrebbe alleggerire i costi di funding delle banche e sostenere il credito alle imprese”.
La crescita prevista dell’Italia per l’anno venturo resta la metà di quella attesa per l’Eurozona (+1,4% nel 2020) e il nostro Paese rimane l’unico ad avere una crescita economica attesa inferiore all’1% nel 2020. La Germania, che quest’anno dovrebbe crescere dello 0,5%, nel 2020 è vista a +1,4%. Tra le maggiori economie dell’Eurozona, la Francia resta lontana (+1,3% nel 2019 e +1,4% nel 2020), per non parlare della Spagna (+2,3% nel 2019 e +1,9% nel 2020). Va meglio anche la Grecia (+2,1 e +2,2%, rispettivamente), che però parte da una base molto più bassa e ha dimensioni non comparabili con l’economia italiana. Il Portogallo, per restare tra i Paesi del Sud Europa, è atteso all’1,7% sia nel 2019 che nel 2020. Fuori dall’area euro, il Regno Unito, pur alle prese con la Brexit e le relative incertezze, dovrebbe crescere dell’1,3% sia quest’anno che l’anno prossimo.