Secondo i legali della principessa però, l'uomo averebbe invece tentato di scattare foto non autorizzate del suo appartamento
Ha eseguito male il lavoro che gli era stato assegnato e per questo la committente, la principessa saudita Hassa bin Salman, lo ha fatto picchiare e legare e poi lo ha costretto a baciarle i piedi per ore. Ora la donna, sorella del principe ereditario Mohammed Bin Salman, rischia una condanna a sei mesi di carcere con la condizionale e 5mila euro di multa. Tanto ha chiesto infatti l’accusa nel processo iniziato martedì a Parigi e la cui sentenza è attesa per il prossimo 12 settembre. I fatti risalgono al 2016 e si sono svolti proprio nella capitale francese.
Hassa bint Salman è accusata di aver chiesto a Rani Saidi, sua guardia del corpo e unico presente degli imputati ieri, di minacciare, picchiare e umiliare un idraulico chiamato per riparare una vasca. Secondo i legali della principessa però, l’uomo averebbe invece tentato di scattare foto non autorizzate del suo appartamento, ma – nel corso delle violenze subite – il telefono che conteneva le ipotetiche foto è stato distrutto: “Non sapremo mai cosa c’era su quelle foto”, ha osservato la procuratrice che ha sostenuto l’accusa. Nell’udienza, è emerso che la principessa, sorella dell’uomo forte di Riad, si sarebbe infuriata proprio per quelle foto, visto che “nessuno l’aveva mai fotografata da quando aveva 8 anni“. Ed ha sospettato che l’idraulico, Ashraf Eid, fosse una sorta di agente “al soldo dell’Isis”, “nemico del suo Paese”, pronto a rivendere le foto rubate.