Con la sola eccezione di Abruzzo e Molise, nel Mezzogiorno gli allievi che non raggiungono i traguardi previsti per la II superiore in italiano sono il 40%. Per la matematica la situazione è ancora più preoccupante. "Differenza che nei fatti vanifica l’uguaglianza di opportunità formativa per tutti". Il 34% dei ragazzi delle medie ha difficoltà a capire un testo. Migliora il livello di inglese alle elementari
E’ un’Italia divisa in due quella che si presenta dai risultati delle prove Invalsi. Stamattina a Roma sono stati presentati i numeri che riguardano il 2019 e la fotografia che ne esce divide il Paese.
Partiamo dalla scuola primaria. I risultati medi di italiano al termine della classe II elementare sono molto simili in tutto il Paese. Per matematica, invece, si riscontrano valori più bassi della media nazionale in alcune regioni del Mezzogiorno (Campania e Sardegna), tendenza che diviene più evidente nei gradi scolastici successivi. Cambia la musica in quinta primaria: aumentano le differenze dei risultati medi con una polarizzazione degli esiti tra le regioni centro-settentrionali e quelle del Mezzogiorno. In alcune regioni del Sud (in particolare Campania, Calabria, Sicilia) si osserva un numero elevato di allievi con livelli di risultati molto bassi, soprattutto in matematica. Per la seconda volta, (la prima è stata nel 2018), gli allievi della V elementare hanno sostenuto anche una prova d’inglese, divisa in due parti: lettura (reading) e ascolto (listening). I programmi prevedono che alla fine della V elementare i bambini raggiungano il livello A1 del quadro europeo di riferimento delle lingue. A livello nazionale, la percentuale di allievi che raggiunge questo traguardo è buona: l’88,3% per la lettura e l’84% per l’ascolto. In particolare nell’ascolto si riscontra un miglioramento rispetto al 2018 (+5,8%). Le regioni del Mezzogiorno sono quelle che evidenziano variazioni positive più rilevanti rispetto al 2018, anche se i risultati assoluti permangono meno soddisfacenti di quelli del centro-nord. Le prove Invalsi di Inglese sembrerebbero quindi aver messo in moto un processo positivo del quale si stanno giovando soprattutto le aree più deboli.
Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado rispetto al 2018 si riscontrano leggeri miglioramenti nella percentuale di allievi che raggiungono i traguardi previsti dai programmi: italiano (+0,03%), matematica (+1,42%), inglese‐lettura (+3,68%) e inglese‐ascolto (+3,67%). Il problema maggiore rimane la forte differenza all’interno del Paese, tra Nord e Sud, soprattutto in matematica e in inglese. In Campania, Sicilia e Sardegna la percentuale di allievi che in italiano non raggiunge i traguardi previsti per la terza media supera il 40% – contro il 34% a livello nazionale – per raggiungere oltre il 50% in Calabria.
Per la matematica la situazione è ancora più preoccupante. Se a livello nazionale quasi il 40% degli studenti non raggiunge i traguardi previsti dai programmi, risultato certamente poco confortante, tale percentuale supera ampiamente il 50% in Campania, Sicilia e Sardegna, sino a sfiorare il 60% in Calabria. Anche per la prova d’inglese si osservano risultati molto diversi all’interno del Paese. Nella prova di lettura il 77,6% degli studenti raggiunge il traguardo previsto al termine della terza media (A2), con valori ampiamente superiori all’80% in tutte le regioni del Nord e nelle Marche. Tali valori scendono drasticamente al Sud, dove in Sicilia e Calabria solo il 60% degli studenti raggiunge l’A2, ma anche in Sardegna e Campania tale percentuale si alza di pochi punti.
“Sebbene in leggero miglioramento rispetto al 2018, gli esiti degli studenti al termine della terza media – spiegano i ricercatori Invalsi – non paiono particolarmente brillanti, poiché ancora larghe quote di allievi non raggiungono quanto sarebbe previsto dai programmi nazionali. Tuttavia, il problema maggiore rimane soprattutto la differenza molto rilevante tra le regioni. Differenza che nei fatti vanifica l’uguaglianza di opportunità formativa per tutti, mostrando che la vera inclusione, ossia quella che garantisce buoni livelli di competenza a molti, se non proprio a tutti, è ancora un traguardo lontano”.
Infine le scuole superiori: a livello nazionale circa 7 ragazzi su 10 in Italiano (69,6%) e 6 su 10 (62,2%) in matematica raggiungono i traguardi previsti al termine del biennio della scuola superiore, senza variazioni di rilievo rispetto al 2018. Il problema maggiore rimane la forte differenza all’interno del Paese tra nord e sud, soprattutto in matematica. Con la sola eccezione dell’Abruzzo e del Molise, in tutte le regioni del Mezzogiorno gli allievi che non raggiungono i traguardi previsti per la II superiore in italiano sono circa il 40%, con punte del 47% in Calabria e Sardegna, quasi 5 allievi su 10. Per la matematica la situazione è ancora più preoccupante. In Campania il 53,8% degli studenti non raggiunge i traguardi previsti al termine della II superiore, in Calabria sono il 59,4%, in Sicilia il 56,5% e in Sardegna il 52,7%.
La principale novità del 2019 è stata l’introduzione delle prove anche al termine della scuola superiore. Quanto si osserva in tutti i gradi scolastici in cui si svolgono i test Invalsi risulta ancora più evidente in V superiore, dove le differenze territoriali diventano più forti, disegnando, di fatto, un’Italia divisa da Nord a Sud in tre parti. In italiano, la percentuale di allievi che raggiungono risultati almeno adeguati è il 51% in Campania (-14,4% rispetto all’Italia), il 46% in Calabria (-19,4% rispetto all’Italia) e il 49% in Sicilia (-16,4% rispetto all’Italia). Ma le differenze crescono ancora in matematica, dove la percentuale di allievi che raggiungono risultati almeno adeguati è il 39,6% in Campania (-18,6% rispetto all’Italia), il 36,9% in Calabria (-21,3% rispetto all’Italia), il 39,2% in Sicilia (-19% rispetto all’Italia) e il 41,4% in Sardegna (-16,8% rispetto all’Italia).