Niente code per entrare allo stadio, grazie alle telecamere per la sicurezza che identificano i tifosi nella “lista nera” e li segnalano agli addetti alla sicurezza affinché prendano le misure adeguate. È quello che accade allo stadio del Brøndby IF, squadra di calcio della Superliga danese nella periferia di Copenhagen. Le telecamere sono prodotte da Panasonic e il software di riconoscimento facciale si chiama FacePro. Per tutelare la privacy non memorizza le immagini o i dati di coloro che non sono registrati nella lista nera. I dati di questi ultimi sono archiviati sul server interno di Brøndby e non vengono collegati a Internet o ad altri sistemi.
L’obiettivo del progetto è garantire una maggiore sicurezza ai tifosi, riducendo la congestione ai cancelli così da velocizzare l’ingresso dei 14.000 tifosi presenti in media alle partite, di cui solo un centinaio è segnalato nella lista nera. La tecnologia impiegata è riconosciuta dal National Institute of Standards of Technology (NIST) ed è in grado di identificare volti che sarebbero irriconoscibili con le tecniche convenzionali. Riconoscere i volti inclinati di 45 gradi a sinistra e a destra, e di 30 gradi verso l’alto e il basso. Riesce a identificare un volto persino quando una parte di questo è celata o nascosta, per esempio, sotto un paio di occhiali da sole. Riconosce anche i volti a partire da fotografie scattate fino a 10 anni prima.
Il compito di identificare le persone segnalate nella Black list era un’attività precedentemente eseguita dal personale incaricato della sicurezza, e richiedeva tempo. “Oggi, le telecamere di sicurezza di Panasonic e il software di riconoscimento facciale FacePro identificano automaticamente tutte le persone registrate nell’elenco e inviano un messaggio al personale affinché esso intraprenda le misure appropriate”, spiega Panasonic.
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È alla luce di questo automatismo che “il sistema aumenterà significativamente la nostra efficienza nell’identificare le persone incluse nella lista nera ai nostri cancelli, in modo tale da non consentirne l’accesso” spiega Jesper Jørgensen, amministratore delegato di Brøndby IF.