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Valentina Cortese, morta a Milano la diva del cinema italiano

Film, teatro e richieste anche da Hollywood: l'unico suo rimpianto è forse quello di aver rinunciato alla proposta giunta direttamente da Charlie Chaplin per il ruolo di protagonista femminile nel suo film Luci della ribalta

di F. Q.

È morta a Milano Valentina Cortese, indimenticabile attrice icona del cinema italiano degli anni Quaranta. Aveva 96 anni. Con Anna Magnani e Alida Valli è stata una delle dive più amate di sempre. “Con la scomparsa di Valentina Cortese lo spettacolo italiano perde l’ultima diva del cinema e del teatro”, commenta Carlo Fontana, Presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. “Una perdita ancor più dolorosa per il sottoscritto, che ha avuto l’onore di conoscerla e frequentarla sin da giovane. Dei tanti ricordi che mi legano alla Cortese – racconta Fontana -, indimenticabile quello legato alla sua interpretazione nei panni di Ilse ne I giganti della montagna, uno dei suoi maggiori successi in ambito teatrale, un mondo nel quale entrò prepotentemente grazie all’incontro con Giorgio Strehler“.

Originaria di Stresa, il suo successo parte dal film La Cena delle Beffe (1942) di Alessandro Blasetti, in cui interpreta la giovane Lisabetta. Poi arrivano i lungometraggi, il teatro e le richieste anche da Hollywood: nel 1948 viene messa sotto contratto dalla 20th Century Fox e lavora con Spencer Tracy nel film Malesia. Sarà poi accanto ad Ava Gardner ed Humphrey Bogart in La contessa scalza. L’unico rimpianto è forse quello di aver rinunciato alla proposta giunta direttamente da Charlie Chaplin per il ruolo di protagonista femminile nel suo film Luci della ribalta nel 1952: Valentina in quell’anno era incinta del figlio, Jackie Basehart, nato dal matrimonio con l’attore Richard Basehart, sposato nel 1951 e da cui divorziò nel 1960.

L’attrice milanese torna alla ribalta in Italia nel 1961 con il film Barabba del 1961, diretto da Richard Fleischer, interpretato accanto ad Anthony Quinn, Silvana Mangano, Vittorio Gassman ed Ernest Borgnine. Nel 1964 è stata diretta anche da Federico Fellini in Giulietta degli spiriti e nello stesso anno duetta con Ingrid Bergman in La vendetta della signora. Di particolare rilievo, nella carriera della Cortese, è stato il legame con Giorgio Strehler e con il Piccolo teatro di Milano, con cui ha collaborato a lungo. La Cortese è stata diretta anche da François Truffaut in Effetto notte, premiato con l’Oscar al miglior film straniero, con cui ha ottenuto una nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Il suo ultimo film americano, girato nel 1980, è stato Ormai non c’è più scampo, dove ha recitato accanto a William Holden, Jacqueline Bisset e Paul Newman. Nel 1987 ha partecipato al film di Carlo Vanzina Via Montenapoleone, interpretando la parte di una madre dell’alta borghesia incapace di accettare l’omosessualità del figlio.

Due anni fa Valentina Cortese era stata celebrata alla Mostra del cinema di Venezia con Diva!, il film di Francesco Patierno che rende omaggio alla carriera dell’attrice. Lo spettacolo è tratto dal libro autobiografico Quanti sono i domani passati scritto dall’attrice con Enrico Rotelli. Nell’autobiografia racconta i grandi amori con uomini altrettanto famosi come Giorgio Strehler, Victor de Sabata, e di incontri ed amicizie straordinarie come quella con Federico FelliniMarilyn MonroeFrançois TruffautAlda Merini. Si descrive e si racconta, nel libro, come un’attrice vecchio stile, che ha inseguito gli ideali di bellezza e grazia ed ai quali voleva restare fedele: nel libro afferma di dissociarsi dal presente distratto che non vede le cose essenziali.

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