Ora è ufficiale: Atlantia sta studiando il piano industriale di Alitalia in vista dell’eventuale ingresso nel capitale della compagnia in amministrazione straordinaria. Intervento indispensabile per completare la compagine azionaria della newco e consentire a Fs, che sarà primo socio con il 35%, di presentare al ministero dello Sviluppo la propria offerta vincolante. Dopo il cda di giovedì il gruppo a cui fa capo Autostrade ha comunicato che, “preso atto dell’interesse della società controllata Aeroporti di Roma per una compagnia di bandiera competitiva e generatrice di traffico, ha dato mandato al Ceo Giovanni Castellucci di approfondire la sostenibilità ed efficacia del piano industriale relativo ad Alitalia – inclusa la compagine azionaria e il team manageriale – e gli opportuni e necessari interventi per un duraturo ed efficace rilancio della stessa, riferendo in una prossima riunione consiliare per le opportune valutazioni ed eventuali connesse deliberazioni”.

Nel pomeriggio il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Andrea Cioffi, rispondendo in commissione Trasporti alla Camera all’interrogazione della deputata di Fi Federica Zanella, aveva detto che “ove mai Atlantia dovesse presentare una qualche manifestazione di interesse, questa sarà valutata, anzi tutto da parte di Ferrovie dello Stato, prima destinataria, da un punto di vista tecnico, industriale e finanziaria, senza alcun pregiudizio o preconcetto, al pari di come sinora è stata valutata la documentazione prodotta da parte degli altri soggetti”. I rapporti tra Atlantia e il governo sono tesi visto che l’esecutivo continua a minacciare la revoca della concessione autostradale in seguito alla tragedia del ponte Morandi, che faceva parte della rete di Autostrade per l’Italia.

Alitalia e la revoca delle concessioni autostradali annunciate dal governo dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova sono “due dossier distinti“, ha ribadito al Senato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, “ma sottostaremo mai al ricatto eventuale di chi per entrare in un dossier tanto importante come Alitalia, cerca dall’altra parte di un salvacondotto, che con il M5S al governo non verrà mai rilasciato”.

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