Malato da tempo, si era dimesso dal ruolo di segretario regionale il 9 maggio scorso, quando aveva scritto: "Non esistono soluzioni improvvise e miracolose, bisogna (come sempre) lottare anche quando le probabilità di vincere sono limitate"
È morto a 65 anni Bruno Papignani, storico leader della Fiom-Cgil, di cui era stato segretario prima di Bologna, poi regionale dell’Emilia-Romagna. Malato da tempo, era nato a Vergato, in provincia di Bologna. Nei tanti anni di attività, è stato protagonista delle principali vertenze che hanno riguardato le imprese metalmeccaniche della regione. Lo scorso 9 maggio Papignani aveva lasciato il ruolo di segretario regionale dell’Emilia-Romagna, poiché la malattia non gli permetteva più di svolgere il suo lavoro. In quell’occasione aveva scritto che la Fiom gli aveva insegnato “che non esistono soluzioni improvvise e miracolose, bisogna (come sempre) lottare anche quando le probabilità di vincere sono limitate”.
La storia di Papignani alla Fiom inizia nel 1974, da operaio della Menarini Autobus di Bologna. Nel ’77 diventa delegato e poi dirigente dei metalmeccanici della Cgil, per poi ricoprire il ruolo di segretario generale prima di Bologna, poi dell’Emilia-Romagna. A livello nazionale viene eletto in diversi incarichi dirigenziali, l’ultimo quello di responsabile nazionale della cantieristica. Negli anni Papignani è sempre stato molto vicino all’ex numero uno della Fiom e attuale leader della Cgil Maurizio Landini, a cui lo legava anche una particolare amicizia personale. Non si contano le foto che li ritraggono assieme nelle diverse iniziative sindacali, manifestazioni, congressi e presidi davanti alle fabbriche.
Tanti i ricordi, dal mondo del lavoro, della politica e delle istituzioni con cui si confrontava ogni giorno. “Ci ha lasciati un uomo onesto e coraggioso, che ha speso la sua vita a difesa dei lavoratori, per i diritti delle persone e la crescita di una cultura inclusiva e democratica”, ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Un sindacalista vero, capace di mettere forza e intelligenza nella battaglia per la dignità del lavoro” lo ha definito Pierluigi Bersani. Samuele Lodi, attuale segretario regionale della Fiom, parla così del suo precedessore: “La sua storia costruita su militanza, passione, intelligenza, forza e cuore si è arricchita anche di grande dignità e sobrietà nell’affrontare anche questa ultima e difficile fase della sua vita. Un grande sindacalista, un grande compagno e una grande persona che ha determinato una pagina importante della storia della Fiom e che ci lascia un’eredità politica e morale enorme”.
La camera ardente sarà allestita lunedì mattina, dalle 9.30 alle 12.30 nel salone Di Vittorio della Cgil di Bologna, in via Marconi. Il funerale, invece, sarà celebrato alle 14 nella Chiesa di del Sacro Cuore Immacolato di Maria di Borgo Panigale, a Bologna.